Piazza Garibaldi
Ravenna (RA)
Monumento a Giuseppe Garibaldi
marmo di Carrara/ scultura,
granito,
bronzo
sec. XIX (1892 - 1892)
Quando nel settembre del 1859 Giuseppe Garibaldi tornò per la terza volta a Ravenna con lo scopo di recuperare i resti mortali dell’amata moglie Anita morta dieci anni prima, sorse subito nella popolazione ravennate il desiderio di far erigere un monumento in onore dell’Eroe dei Due Mondi.
Si decise di conferire a Garibaldi la cittadinanza onoraria di Ravenna e si diede il suo nome al nascituro Istituto di ricovero per gli anziani cui lo stesso Garibaldi contribuì alla creazione con una donazione spontanea.
Bisognerà aspettare la morte del generale, il 2 giugno 1882, per riaccendere la volontà dei ravennati di erigere una statua in suo onore. A distanza di soli nove giorni, il presidente della Società dei Reduci delle Patrie Battaglie, il dottor Gaetano Fabbri, in una riunione presso la stessa società, promosse la creazione di un comitato per raccogliere offerte al fine di realizzare a Ravenna un ricordo marmoreo dell’Eroe. Accolta con entusiasmo l’iniziativa, ben duecentosei cittadini e oltre settanta associazioni locali costituirono il comitato con la finalità di raccogliere il denaro necessario per mezzo di sottoscrizioni. Radunata nel giro di un biennio una cifra consistente per il monumento, si decise nel giugno del 1885 di promuovere un concorso per la realizzazione dei bozzetti per l’opera; la selezione era riservata esclusivamente agli artisti nati nel Comune di Ravenna. Nonostante le numerose difficoltà incontrate sia di carattere economico che organizzativo il concorso venne pubblicato il 6 maggio 1889. Quali membri della commissione giudicante furono invitati lo scultore Ettore Ferrari e Giosuè Carducci il quale rinunciò all’incarico; di conseguenza fu chiamato Aurelio Saffi.
Nel settembre del 1889, fra i cinque bozzetti pervenuti, la scelta della commissione ricadde su quello contrassegnato dal titolo “O Roma o Morte!” realizzato dallo scultore Giulio Franchi. Il Franchi era nato a Ravenna nel 1855 e dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna si trasferì a Napoli, poi a Roma, per concludere la sua formazione artistica a Firenze presso l’atelier di Cesare Zocchi dove divenne uno dei suoi allievi prediletti.
Giulio Franchi si mise all’opera per realizzare il monumento di Garibaldi nel luglio del 1890 e a distanza di un anno aveva completato la statua dell’Eroe dei due Mondi e realizzato in gesso i quattro bassorilievi che decorano la base.
Realizzato il monumento, si pose la questione della sua collocazione. Inizialmente si volle innalzare nello spiazzo dinanzi al Ricovero Garibaldi riqualificando l’area per la sua posa. Successivamente si decise di posizionare il monumento nella piazza antistante la basilica di San Francesco, una decisione che scatenò un forte dibattito in cui molti ritenevano non consono alla figura di Garibaldi il fatto di porre la sua statua dinanzi una chiesa. Quest’ostacolo fu superato quando si avanzò l’idea di erigere la statua laddove un tempo era collocata quella bronzea di papa Alessandro VII; Garibaldi avrebbe volto lo sguardo verso la prospiciente via Mazzini (come richiedeva il concorso) e quindi le spalle alla chiesa di San Francesco. Risolto il problema della sua sistemazione, il monumento a Garibaldi fu inaugurato solennemente il 4 giugno del 1892. Successivamente, nel corso dei lavori di sistemazione di tutta l’area dantesca che comprendeva anche la piazza dove svettava il monumento di Garibaldi, si decise nel 1935 di trasferire la scultura per collocarla nella posizione attuale al centro dell’omonima piazza posta a fianco del Teatro Comunale.