Dati anagrafici157-86 a.C.
Nome estesoC. Marius
Luogo di nascitaArpino
Data di nascita157 a.C.
Luogo di morteRoma
Data di morte13 gennaio 86 a.C.
QualificaSenatore
Note biograficheGaio Mario nasce nel territorio di Arpino da una famiglia equestre di buona condizione ma non abbastanza per avviarlo alla carriera senatoriale: Mario cerca l’affermazione in campo militare e si distingue nella guerra numantina del 134 a.C. sotto il comando di Scipione Emiliano, ma senza ottenere particolari vantaggi. Per molti anni partecipa alla competizione politica a Roma ma senza successo, nonostante l’appoggio dei Cecilii Metelli. Riuscirà ad ottenere il tribunato della plebe per il 119 a.C., riuscendo a far approvare alcune leggi, e poi la pretura nel 115 a.C.: questa gli permette di avere il governo della Spagna Ulteriore, dove condusse alcune vittoriose battaglie contro i Celtiberi e da dove tornò a Roma con un buon bottino. Grazie ad esso può combinare il suo secondo matrimonio nel 110 a.C., con la patrizia Giulia, che gli aprirà le porte della più alta nobiltà senatoriale abilitandolo alla candidatura al consolato. Già nel 109 Cecilio Metello, protettore della sua famiglia, lo porta con sé in Numidia per la guerra contro Giugurta: ma due anni dopo Mario lo scavalca con l’appoggio di soldati e italici residenti in Africa, e si candida al consolato per il 107 a.C. per avere il comando della guerra. Ottenutolo lottando contro gli alleati di Metello, cacciato dal comando dopo sei anni di guerra, Mario inizia le novità che porteranno ad una radicale trasformazione della figura del soldato romano: avvia infatti il reclutamento su base volontaria di ingenti quantità di soldati provenienti dalle classi povere, che erano escluse dalla leva militare. Queste nuove truppe guidate da un ottimo generale qual’era Mario ottennero dei successi, anche se la vittoria definitiva su Giugurta arriverà solo nel 105 a.C. grazie al giovane Silla. Il trionfo fu comunque tutto di Mario, la cui popolarità a Roma fu tale che ancor prima del suo ritorno fu eletto console per il 104 per guidare il suo esercito contro Cimbri e Teutoni, le cui vittorie contro gli eserciti romani gli avevano permesso di minacciare la pianura padana: Mario fu eletto al consolato per cinque volte consecutive e in questo frangente poté dimostrare tutte le sue idee sull’addestramento ed il governo delle truppe, saggiando l’efficacia delle sue scelte nel riportare schiaccianti vittorie prima contro i Teutoni nel 102 e quindi contro i Cimbri nel 101 a.C.: quest’ultima è il frutto della battaglia dei Campi Raudii, la cui collocazione geografica è oggetto di dibattito, in quanto gli autori antichi danno vaghe indicazioni. A fronte di una tradizionale collocazione nei pressi di Vercelli, è cresciuta l’ipotesi che essi siano da porre nell’area del delta del Po, non distante dalle “vercellae”, vaste aree a regime misto di coltivazione e incolto caratteristiche dell’are deltizia per molti dei secoli del dominio romano. A indiretta conferma di questa ipotesi viene citata la statua dedicata a Mario che lo scrittore Plutarco ha visto a Ravenna agli inizi del II d.C.: a prescindere dal dibattito sulla battaglia, la statua è indizio del legame che Ravenna e tutta la Cisalpina sentivano per Mario ancora nei secoli successivi alla sua vita. Alla fine dell’ultimo anno di consolato, funestato dall’assassinio del tribuno Saturnino e dalla successiva rivolta, Mario si ritira dall’attività politica per compiere un lungo viaggio in Oriente: Mario aveva represso la rivolta per dovere senza schierarsi apertamente per la sua antica simpatia coi populares. Nel 90 a.C. sarà di nuovo richiesto come comandante militare per la guerra sociale, riportando alcune vittorie prima di ritirarsi, favorito dal non avere magistrature da portare a termine. Viene così avvicinato da più giovani populares, ed in particolare da Cornelio Cinna, col quale intraprende una dura lotta per il potere con Silla: nell’87 tale lotta bloccherà l’inizio della guerra contro Mitridate, nell’86 a.C. Mario e Cinna sono consoli grazie alle truppe formati da italici e immediatamente partiranno proscrizioni e requisizioni. Mario muore proprio durante questo consolato, prima di vedere Roma sconvolta dalla guerra civile.
NomeAssorati G.