Museo del Pomodoro
c/o Corte di Giarola – Parco fluviale del Taro, Strada Giarola 11
Collecchio

strumenti e accessori
metallo
legno
cm 244 (a) 60 (la)
sec. XX, 1955 ca.
n. 15
La macchina “brovatrice” - dal lombardo brovà, scottare, di origine germanica - o scottatrice (progettata sia in forma verticale, come in questo caso, sia orizzontale) è costituita da fasci di tubi metallici e completamente rivestita di legno di rovere come isolante di calore. Era infatti utilizzata per scaldare il prodotto triturato prima di essere mandato alla “passatrice”.

scottare i pomodori
si riscaldava il triturato a una temperatura di 80-85° attraverso il passaggio del prodotto in fasci di tubi riscaldati a vapore, allo scopo di agevolare il distacco della buccia dalla polpa.
Dante Ghizzoni fece ingresso nel mercato dell’impiantistica alimentare nella prima metà del XX secolo, con una produzione di macchinari ristretta al settore dell’industria per la trasformazione del pomodoro. Si trattava di tecnologie essenziali, che gli eredi successivamente perfezionarono in base alle richieste del mercato e passando da una produzione artigianale a una di tipo industriale. Nel 1953 la “Ghizzoni Dante & Figlio” presentò alla “Fiera dell’alimentare” una prima tipologia di bacinella di cottura. Da allora la ditta, tuttora operante, ha ottenuto brevetti per le proprie innovazioni e ampliato la gamma produttiva, dedicandosi al mercato conserviero a più ampio raggio: dal settore confetturiero (marmellate e semilavorati di frutta) ai cuocitori per la cottura a vapore e condizionamento con raffreddamento sotto vuoto in autoclave del tonno.