Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

L'appartenenza di questo affresco alla stanza dell'Estate è segnalato dall'incorniciatura che termina con due volute schiacciate, comune in tutti i fregi di questa sala.
I protagonisti sono i tre pescatori, immersi nudi nel fiume Reno, con l'acqua che arriva fino alla cintura, che con l'aiuto di reti si impegnano nella pesca dei gamberi di fiume, elemento fondamentale nella storia centese che è perfino effigiato sullo stemma cittadino.
Il pittore indugia, con particolare attenzione, sul dato paesaggistico carico di rimandi alle campagne centesi, tanto care al giovane Guercino.
La città sulla sinistra appare, invece, di pur fantasia e non può collegarsi alle vedute della città di Cento. 



L'affresco ricorda già nell'impaginazione, dipinti e disegni di Annibale Carracci, per quel genere paesistico che, più che aprire la strada al paesaggio "classico" seicentesco, oscilla più chiaramente verso i modelli di Niccolò dell'Abate.