Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Marescotti Giovan Paolo
notizie 1646 (?)/ 1699 ca.
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 168 (la) 208 (a)
sec. XVII (1675 - 1679)
n. 43
Nel 1714 la pala è ricordata sull’altar maggiore della chiesa delle Putte di San Geminiano come di “mano del Signor Gian Paolo Marescotti nobile modenese” (LAZARELLI 1714). Risultano esigue le notizie riguardanti l’attività di questo artista, da ascrivere alla particolare tipologia dei nobili dilettanti d’arte. Mentre si ignora su quali basi Pietro Zani (1817-1824, adv ocem) lo menzioni operoso tra il 1646 e il 1648, un’indicazione più puntuale e meglio calzante con la fisionomia stilistica che emerge da questa sua unica opera superstite si evince dal pagamento, in data 7 aprile 1684, della perduta Deposizione dalla croce già in San Carlo (SOLI 1979, pp. 322, 328). Nel dipinto qui considerato G. Guandalini (1986) leggeva rimandi alla cultura di Jan Boulanger restituiti “con scioltezza [...] ingenua”. L’esperienza del lorenese sembra in realtà porsi a monte della formulazione stilistica adottata dal Marescotti, che vi accede ormai attraverso la mediazione dello Stringa e del Caula. Una datazione nell’ultimo quarto del secolo appare dunque la meglio appropriata per il nostro dipinto, intessuto di rimandi alla cultura emiliana, dal Reni (il San Filippo Neri della Vallicella, utilizzato solo nelle sue valenze iconiche) allo Schedoni.