Pinacoteca Comunale di Faenza
Via S. Maria dell'Angelo, 9
Faenza (RA)
Serafini Beppe
1915/ 1987
dipinto

cartone/ inchiostro tipografico
cm 50 (la) 40 (a)
66x76 con cornice
n. 1777
In alto, sul fondo di questo cartone, nello spazio esiguo non occupato dalle tre figure, compaiono grigi elementi di una saracinesca o di un portone ligneo variamente graffiti a linee orizzontali, verticali, ondulate a sinusoide, a rombi verticalmente disposti, e poi a listoni orizzontali, e ancora a linee arcuate sotto cui se ne dipartono di oblique. Ma campeggia dominante il gruppo delle tre figure. Da sinistra la prima con copricapo grigio chiaro e scuro su di un volto rosato aranciato, a sguardo fisso e spalancato dall’espressione assorta vagamente perplessa. La veste, che si intravede appena, è a macchie, a tocchi alterni scuri e chiari. I contorni del viso e gli elementi fisionomici interni, sopracciglia e occhi, naso, labbra e mento, sono rilevati e marcati da evidenti linee nere.
La figura centrale presenta un copricapo chiarissimo biancorosato con pochi tratteggi obliqui che incornicia un volto giallo, arancio, ocra scuro, che richiama il giallo della veste dalla cui manica morbida dal polso a festoni esce una grande mano grigia, torta, dalle dita nodose e unghie rosee. Il viso di tre quarti, parzialmente coperto dalla terza figura, si atteggia a una singolare espressione a denti superiori scoperti, che non si apre al sorriso, ma piuttosto si fissa in un digrignare, quasi un ghigno, che definirei di tranquilla malignità. Occhi grandi e neri sormontati da folte sopracciglia di carbone, rosse labbra pronunciate sottolineate dai contorni scuri e da una circostante zona scura del volto in ombra. A destra la terza figura dal copricapo rosso e la veste azzurra a tocchi blu. Il volto di profilo è atteggiato in un’espressione attenta, forse in ascolto delle parole del suo interlocutore. Ricompaiono linee nette di contorno e interne al volto, l’occhio visibile attento e fisso. L’avambraccio e la mano piegata che escono dal blu della manica hanno linee ondulate che ne determinano le forme tozze, sgraziate.
Il gruppo delle tre figure presenta una sua compattezza compositiva e strutturale, si connota di una forte carica espressiva, ma soprattutto propone il suo mistero e il suo enigma: chi sono i tre? Che cosa vedono, guardano e si dicono? Dove sono? E in quale tempo? Nell’oggi o appena ieri o...nel Rinascimento?

Questo testo è parte della scheda di Santa Cortesi per il catalogo della Collezione Bianchedi-Bettoli/Vallunga pubblicato da Bononia University Press nella collana Cataloghi dell’Istituto per i Beni Artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.