La casistica contempla situazioni fra loro molto diversificate che vanno da resti scheletrici in connessione anatomica ancora inclusi in blocco di terra, da sottoporre a microscavo, a resti ossei disarticolati necessitanti di interventi di ricomposizione dei frammenti e di integrazione delle lacune. Lo stato di degrado di tali testimonianze, insieme alle circostanze critiche del loro recupero, ha richiesto l’attuazione di un programma manutentivo che tenesse conto della specifica natura dei reperti e determinasse il raggiungimento di una condizione di ottimalità sia sotto il profilo della conservazione preventiva e della preservazione, che sotto l’aspetto della musealizzazione.
Il “trattamento” dei resti antropici da parte di specialisti in paleontologia umana e in paleoantropologia, ai quali è statonecessario affidare le operazioni complessive di manutenzione, ha consentito al contempo di realizzare una serie di indagini e di analisi bioarcheologiche (paleopatologia, studio paleonutrizionale, determinazione del sesso dei defunti e delle cause di decesso) utili a collocare queste testimonianze nel loro contesto storico, archeologico e sociale, intraprendendone una integrale valorizzazione in termini museali.
-esecuzione di calchi di confronto