bilancia semi automatica per controlli fabbrica

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Categoria: meccanica
Testut Charles  notizie 1820/ 2003  costruttore
alluminio/ fusione, ferro/ lavorazione a macchina, ferro cromato/ lavorazione a macchina, bachelite/ stampaggio, vetro/ lavorazione a macchina, plastica nera/ stampaggio
cm 58 (a) 35 (la) 45.5 (p) dimensioni piatto per la merce 25 x 20,5 x 5, dimensioni piatto per i pesi 19 x 10
sec. XX
1954
n. 730
Bilancia semi automatica non ispezionabile per cui non è dato sapere il tipo di meccanismo interno. Indice a lancetta in ferro rivolto verso l'alto che scorre su un quadrante a settore circolare a forma di ventaglio graduato. Il quadrante ha lo 0 al centro e da una parte le divisioni in positivo da 0 a 50 g con divisione 1 g; dall'altra parte le divisioni negative da 0 a 50 g con divisione 1 g; in entrambi i casi sono numerate solo le divisioni ogni 10 g. Il quadrante, in lamierino di ferro smaltato bianco, è riparato da un vetro. La parte del quadrante visibile dal retro è dotata di una finestra con vetro smerigliato che non lascia intravedere l'interno. La cassa è composta da due carter in bachelite marrone avvitati fra loro ed entrambi alla base, in fusione di alluminio che poggia su quattro piedini a vite calante in plastica nera. Il piatto per la merce in alluminio è di forma rettangolare con bordo rialzato, è asportabile e si aggancia a due perni saldati sulla crociera in ferro; il piatto per i pesi in ferro cromato è di forma rettangolare con bordo leggermente rialzato ed è inseparabile dai sottoposti montanti. Una bolla di livello di forma sferica è inserita all'interno di un incavo creato appositamente nella base.

La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923. Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. Il presente esamplare è successivo al 5 gennaio 1954, data di una Decision. Questa bilancia automatica poteva essere realizzata con portata 3 o 5 kg ed avere il carter in bachelite (marron o laccata) o in alluminio (lucidato, laccato o anodizzato). La ditta Charles Testut viene fondata a Parigi nel 1820, nel 1971 c'è la fusione con la ditta Aequitas e nel 1979 con la Trayvou. Nel 1983 Bernard Tapie Group acquisisce la Testut ma a breve segue un fallimento. Nel 1999 la Testut viene acquisita dalla Mettler Toledo e nel 2003 viene messa in liquidazione.


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