bilancia automatica

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: pesaprezzo
Categoria: meccanica
Société Anonyme des Brevets Van Berkel  1918/ notizie 1966  costruttore
ferro smaltato bianco/ fusione, alluminio/ fusione, alluminio/ lavorazione a macchina, ferro cromato/ lavorazione a macchina, bachelite/ stampaggio, vetro/ lavorazione a macchina, filo di cotone/ lavorazione a macchina
cm 57 (a) 34 (la) 40 (p) dimensioni piatto 25 x 25
sec. XX
1963 - 1963
n. 715
Bilancia automatica con portata 2 kg e divisione 5 g, non ispezionabile, per cui non è dato sapere il tipo di meccanismo interno. Indice di forma diversa a seconda del quadrante sul quale scorre: di forma rettangolare, smaltato bianco, con filo di cotone rosso e punta dipinta di rosso dalla parte del venditore; sull'indice c'è una taratura da 6 a 35 che rappresenta il prezzo al kg. Dal lato dell'acquirente l'indice ha la forma di una lancetta in alluminio verniciata di nero con punta rossa rivolta verso l'alto. Il quadrante è a settore circolare a forma di ventaglio graduato da 0 a 1 kg con divisione di 5 grammi. All'inizio ed all'estremità della scala graduata sono posti due oblò circolari in cui sono visibili i numeri 0 e 1 quando la bilancia pesa partendo dallo 0; 1 e 2 quando si pesa aumentando la portata, cioè ruotando una piccola manopola in alluminio posta sul lato sinistro della base che fa scattare la scala per la portata maggiore. Il quadrante dal lato venditore è percorso dall'alternanza di righe parallele bianche e gialle piene di numeri, indicanti il valore del prezzo, già calcolato per ogni peso e per ogni prezzo. La differenza dei colori serve a facilitare la lettura delle singole righe. Il quadrante, in lamierino di ferro smaltato bianco, è riparato da un vetro. I quadranti sono formati da due carter in ferro smaltato bianco avvitati fra loro ed entrambi alla base, in fusione di ferro smaltato bianco che poggia su tre piedini a vite calante in bachelite nera. Il piatto per la merce in ferro smaltato bianco è di forma quadrata con bordi ribassati, è asportabile e appoggia su un sottopiatto in alluminio con due bracci perpendicolari per il contenimento del piatto. Una bolla di livello di forma sferica cromata è fissata alla base.

La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923.
W. A. Van Berkel fondò il 12 ottobre 1898 la sua prima fabbrica a Rotterdam. Van Berkel era un giovane molto intraprendente con la passione della meccanica. Un giorno ebbe l'idea di costruire una macchina che facilitasse il compito dei salumieri tagliando i salumi a fette sottili: nacque così l'affettatrice per la quale Van Berkel è solitamente ricordato. Già nel primo anno si fabbricarono 76 macchine di modello più corrente, il modello A, tre macchine del modello B e cinque macchine del modello C. Da quel momento l'ascesa fu continua. La filiale belga venna aperta nel 1918 e curò principalmente la produzione di bilance speciali.


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