Bologna

Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Storia dell'edificio
Palazzo Fava
via Manzoni, 2
Bologna (BO)
Tel: 051 19936305
Il cinquecentesco edificio di via Manzoni, affrescato dai giovani Carracci, fa parte del percorso artistico, culturale e museale denominato “Genus Bononiae - Musei nella Città”, un percorso artistico, culturale e museale articolato in edifici del centro storico di Bologna caratterizzati da un'identità artistico-culturale specifica, restaurati e recuperati all’uso pubblico. Progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, nasce per meglio descrivere e comprendere il genus, la stirpe dei Bolognesi, integrandosi nella struttura istituzionale esistente attraverso collegamenti con gli altri musei, pinacoteche, realtà culturali, economiche e sociali della città.
Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, Palazzo Fava è struttura regolare di esposizioni: nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private.

All'interno di Palazzo Fava è collocata una selezione della raccolta d'arte contemporanea di proprietà della Fondazione Carisbo. L'esposizione di tale collezione a rotazione è stata aperta al pubblico nel gennaio 2011 e sarà visibile sino a ottobre dello stesso anno; essa documenta i momenti più importanti del Novecento artistico italiano dando visibilità alle opere dei futuristi Balla, Boccioni e Severini, agli artisti Casorati, Sironi, De Pisis, alla metafisica di De Chirico, al bolognese Giorgio Morandi e alle sculture di Ercole Drei, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana e Arturo Martini. La collezione degli ultimi cinquant'anni verte la sua attenzione sui maggiori interpreti della transavanguardia come Sandro Chia, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino e Francesco Clemente, senza dimenticare artisti fortemente legati al territorio emiliano-romagnolo, tra i quali Nanni, artista a tutto tondo, che inizia la sua carriera dal figurativo, per approdare rapidamente all'informale e al concettuale, dando sempre grande importanza ai concetti di stratificazione, segno e materia, i tre elementi fondanti della sua poetica; Manfredini e la ricerca reiterata sul tema dell'impronta del corpo, trattato con carattere drammatico atto a confrontarsi sia con l'immanente che col trascendente; Samorì in equilibrio tra composizione e decomposizione, Jori e le sue germinazioni cristalloclastiche, Ontani e la sua poetica citazionista e ironica al contempo ed infine Wolfango con la sua descrittività tesa alla trasformazione dell'oggetto.
Numerose nel 2011 le mostre legate al mondo del contemporaneo e alla Raccolta della Fondazione: si ricordino per esempio le fotografiche "Bologna ieri e oggi: come cambia una città", "Quando la Cina era lontana: 1904-1947", "Tiziano Terzani. Click! 30 anni d'Asia. La mostra", e le collettive "'BonOmnia 2006' rivisitata in occasione dei 1000 della Biennale di Venezia", "I 1000 di 13x17, quelli che vollero salvare la Biennale di Venezia nel 2005" (esposizione delle 1000 formelle confluite nella collezione della Fondazione in seguito alla mostra itinerante tenutasi nel 2005 in risposta al Padiglione Italia della 51^ Biennale di Venezia che quell'anno non ospitò alcun artista italiano) e "I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l'Italia", inserite nel progetto "1000+1000+1000" curato da Philippe Daverio e connesso alla 54^ esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia.

This 16th century building in Via Manzoni, decorated with frescoes by the young Carracci cousins, is part of “Genus Bononiae. Museums in the City", an artistic, cultural, and museum route comprising several buildings in Bologna’s historic city centre. These buildings, which are characterized by a specific cultural and artistic identity, have been restored and brought back to public use. The idea behind the project, which was spearheaded by the Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, is to better describe and understand the Bolognese people, by integrating with the existing institutional structure through links with other museums, art galleries, and the city’s cultural, economic, and social institutions. With a surface area of 2600 square meters, Palazzo Fava regularly hosts exhibitions, including exhibitions of works of art belonging to the Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna and of works of art from other major public and private collections.

Palazzo Fava houses a selection of works from the Fondazione Carisbo’s contemporary art collection. The exhibition, which will feature the collection’s works on rotation, was opened to the public in January 2011 and will run until October of the same year. It documents some of the highlights of the Italian Novecento, with works by futurists such as Balla, Boccioni and Severini; art by Casorati, Sironi, and De Pisis; De Chirico’s metaphysical art; works by the Bologna-born Giorgio Morandi; and sculptures by Fontana and Martini. With regards to art from the last fifty years, the collection focuses on some of the leading trans-avanguarde artists such as Sandro Chia, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, and Francesco Clemente, along with artists with strong links to Emilia-Romagna, such as Nanni, a well-rounded artist who began his career in the figurative arts and quickly moved to informal and conceptual art, while maintaining a strong focus on the concept of stratifications, signs, and matter, the three key elements of his approach; Manfredini and his artistic research centered on the body’s imprints, which he treats with a dramatic approach that can tackle both what is immanent and what is transcendent; Samorì and his delicated balance between composition and decomposition; Jori and his porphyroclastic creations; Ontani and his ironic poetics rich in citations; and finally Wolfango with his descriptive approach to the transformation of objects.
Many exhibitions related to contemporary art and Fondazione Carisbo’s collections were held in 2011: these included, among others, the photographic exhibitions "Bologna ieri e oggi: come cambia una città", "Quando la Cina era lontana: 1904-1947", "Tiziano Terzani. Click! 30 anni d'Asia. La mostra"; and the collective exhibitions "'BonOmnia 2006' rivisitata in occasione dei 1000 della Biennale di Venezia", "I 1000 di 13x17, quelli che vollero salvare la Biennale di Venezia nel 2005" (an exhibition of the 1000 tiles that were acquired by Fondazione Carisbo’s collection after the itinerant exhibition held in 2005 as a response to the Italy Pavillion of the 51th Venice Biennale, which did not host a single Italian artist that year) and "I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l'Italia", which have been inserted into the "1000+1000+1000" project curated by Philippe Daverio and linked to the 54th Venice Biennale.

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