Unità residenziale Galleana, quartiere INA-Casa
via Raineri
Piacenza (PC)
Vaccaro Giuseppe progetto
1896/ 1970



Notizie storiche: progetto e costruzione
Il complesso s'inserisce all'interno della maglia ortogonale di un'area di espansione a sud della città, prevista dal piano regolatore. Il progetto dell'insediamento è regolato da un principio di unitarietà riconoscibile tanto alla scala urbanistica quanto edilizia. Circa il primo aspetto, esso sembra fondarsi sull'opposto della regolarità dell'assetto urbano della zona, costruendo un sistema di corpi edilizi curvilinei disposti secondo un movimento centrifugo e fluido intorno ad uno spazio verde centrale. Si annulla in questo modo qualsiasi vista monodirezionale e rettilinea, in favore di varietà prospettiche di tipo organico e dinamico in quanto i fronti degli edifici non si possono cogliere interamente al primo sguardo, ma si scoprono percorrendo i percorsi interni al complesso, interamente pedonali.
Il progetto effettivamente realizzato, vede nei quattro lotti affidati a progettisti differenti (Coop Architetti e Ingegneri di Reggio-Emilia, Vaccari Giglioli, Legnani e Vignali tra gli altri), uno dei fattori della mancanza totale di tale unità, leggibile in particolare in alcune parti. L'edificato prevede la realizzazione di un programma di alloggi per 1600 abitanti, distribuiti in edifici a tre piani con appartamenti di tre, cinque e sette vani. I corpi curvilinei affacciati sul grande spazio verde, sono caratterizzati da un fronte ben delimitato nell'orditura strutturale delle travi e dei pilastri, suddiviso in campate in corrispondenza delle quali, in alcuni casi, avvengono delle flessioni nella continuità del piano facciata, che definiscono il profilo segmentato delle piante. Le residenze sono in gran parte sollevate su un piano rialzato e realizzate secondo una varietà di accostamenti di semplici materiali di finitura (intonaco, mattone, faccia a vista, ecc.). Nonostante la varietà, il principio di unitarietà ricercato è sostanzialmente raggiunto. I volumi lungo le vie perimetrali, Caneva e Damiano, seguono una disposizione a corte, mentre la restante parte dell'area, è occupata al centro da un ampio spazio verde in cui si trova l'asilo nido (di Vaccaro), il centro sportivo e il volume dei negozi e servizi, ispirato alle realizzazione dello stesso architetto nel "treno" del quartiere Barca di Bologna. Si riconosce qui una volontà espressiva conferita dal virtuosismo strutturale, visibile nell'aggetto del balcone di 2 metri, nei profili a fiocco del parapetto della balconata stessa e nel riferimento alle curve isostatiche che ispira il motivo decorativo a mosaico sul fianco dell'edificio.

fonte: Matteo Sintini - MIBACT - Architetture del secondo '900

5-12, 24