Quartiere per 310 alloggi IACP
via Capelluti 32-34, 36-38, 40-42, via Olivieri 1-3, 5-7, 9-11, 2-4, 6-8, 10-12, 2/1-2/2, via Ruggero 19A, B
Parma (PR)

Roncoroni Giuseppe (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
L’Ing. Roncoroni progetta per l’Istituto Autonomo Case Popolari un quartiere di case in linea nell’isolato compreso tra le vie Ruggero, Cappelluti e Bocchi, con via interna Olivieri, che fanno parte di un progetto unitario per la zona del piano che comprende anche la parte terminale dell’isolato compreso tra le vie Piacenza, Buffolara e Guzzetti.
I fabbricati presentano una pianta regolare a cinque piani fuori terra di venti alloggi ciascuno distribuiti su due scale interne. Le fronti sono intonacate ad eccezione del basamento, che comprende il piano terra, è in mattoni faccia vista. Gli accessi condominiali che conducono ai sistemi di distribuzione verticale sono descritti da un rivestimento in pietra e nei piani superiori sottolineati da una finestra che illumina tutto il sistema di distribuzione verticale; un marcapiano sottolinea l’ultimo solaio.
La costruzione ha struttura portante mista in c.a. ed in muratura in laterizio.
Estratto della relazione tecnica: “Come appare dal disegno, il fabbricato è di tipo lineare, orientato esattamente secondo l’asse elio termico, a quattro piani oltre il terreno. La pianta dei singoli alloggi è molto semplice. Si è curato di ridurre al minimo l’area dei disimpegni e di raggruppare i servizi per conseguire ogni possibile economia nel costo della tubazione. Le dimensioni delle camere sono scaturite da un accurato studio planimetrico della disposizione dei mobili. Ritenuto che non esistono locali di sgombero del sottotetto, in buona parte degli alloggi è stato ricavato un ripostiglio, secondo una disposizione planimetrica che è già risultata molto gradita agli inquilini.”

fonte: Mazzadi E., Dottorato di Ricerca in Forme e Strutture dell'Architettura, “Edilizia residenziale pubblica: adeguamento funzionale e retrofit energetico. Un protocollo di intervento sugli edifici costruiti a Parma sino agli anni ’60”