strada Cimitero San Cataldo
Modena (MO)
Espressione magistrale della poetica di Aldo Rossi, il cimitero è un analogico percorso attraverso le immagini collettive della "casa dei morti", filtrate attraverso la memoria personale dell'architetto. Il cimitero rimane un edificio pubblico con la necessaria chiarezza e razionalità dei percorsi , con un giusto uso del suolo. Esternamente è chiuso da un muro con finestre al fine di fornire ai cittadini ed ai visitatori un'immagine finalmente circoscritta dell'idea spaziale. La malinconia del tema della morte non lo stacca però dagli altri edifici pubblici. Il suo ordine e la sua collocazione comprendono anche l'aspetto burocratico della morte. L'edificio , oggi parzialmente realizzato, è strutturato in modo da intercludere ampi spazi verdi , scanditi ulteriormente dal reticolo dei percorsi pedonali previsti. I diversi corpi degli edifici si rincorrono parallelamente l'uno all'altro , verso l'asse centrale "vertebrale", che vincola oggettivamente, quasi "fisicamente" le linee orientatrici di questa porzione di progetto. Queste linee compositive volumetricamente degradanti in direzione sud-nord, vanno progettualmente a comporre un "costato" inscrivibile in un triangolo che a realizzazione ultimata, rappresenterà uno degli elementi caratterizzanti l'intera opera. Le scansioni ritmiche delle aperture, incorniciate dalla fredda pulizia del contorno murario sono, a tutt'oggi, interrotte, a contrappunto, solamente dall'elemento cubico centrale destinato all'ossario, che , ad opera finita, sarà in equilibrio visivo con la realizzata torre conica della fossa comune, grazie anche ad una decisa differenziazione cromatica delle pareti , utile ad una chiara percezione ed identificazione nell'ambito del paesaggio urbano circostante.