Villaggio artigiano del quartiere Madonnina
via Emilio Po, via Leopoldo Nobili, via Scacciera
Modena (MO)
Pucci Mario progetto
1922/ 1979
Vecchi Vinicio progetto
1923/ 2007

Ufficio Progetti Lavori pubblici del Comune (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il villaggio artigiano Modena Ovest, primo in Italia, nasce a partire dal 1949 per volontà del sindaco Alfeo Corassori e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Mario Pucci.
Nel quadro economico e sociale della città nell’immediato dopoguerra, la creazione di un quartiere destinato all’artigianato e alla piccola impresa, rappresenta una risposta della politica e dell’architettura alle necessità di fornire occupazione e abitazioni agli operai rimasti disoccupati, proponendo al tempo stesso un modello di sviluppo urbano ed economico originale ripetuto a Modena nel Villaggio di Modena Est e in quello dei Torrazzi, completato nel 1972.
L’area individuata per tale operazione è un terreno posto ad ovest della città accanto al tracciato della linea ferroviaria Milano-Bologna. Lottizzato in settantaquattro particelle vendute al prezzo di costo a privati, che intendono impiantare attività artigianali e che provvedono con proprie risorse all’edificazione dei fabbricati. A carico del Comune restano le opere di urbanizzazione primaria e i servizi del quartiere, mentre le grandi aziende sono escluse dalla possibilità di acquistare i lotti, per precisa volontà dell’Amministrazione che non intende favorire aziende monopolistiche.
Sulle aree vengono edificati fabbricati tipologicamente omogenei, di due piani massimo, destinati a piccoli capannoni e residenze. Si sperimentano anche inedite soluzioni tipologiche in cui le due funzioni sono accoppiate in un unico blocco volumetrico, alcune delle quali realizzate dall’architetto Vinicio Vecchi (si cita qui, tra le tante, soltanto l’edificio dell’impresa Caprari). Diversa è la struttura urbana della parte nord del villaggio occupata dai servizi e da sei edifici costruiti dall’INA, secondo un tipo di blocco in linea dalla pianta spezzata, secondo un modello presente anche nei quartieri Sacca e Sant’Agnese. Il Villaggio si completa poi con la chiesa (oggi demolita) e la scuola (oggetto in anni recenti di un intervento d’ampliamento e ristrutturazione).