Villaggio INA-Casa di Borgo Panigale
via Normandia
via del Carroccio, via Marco Emilio Lepido, via Emilia
Bologna (BO)
Vaccaro Giuseppe progetto
1896/ 1970
Giordani Gian Luigi progetto
1909/1979
Santini Francesco progetto
1904/1976
Vitellozzi Annibale progetto
1902/ 1990

Cavani Guido (progetto)
Leorati Alfredo (progetto)
Scagliarini Gildo (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il villaggio sorge a fianco della via Emilia, in corrispondenza del confine ovest della città; analogamente il Villaggio Due Madonne viene costruito all’estremità ovest del territorio comunale. I due quartieri assumono di conseguenza un significato emblematico, come nuove porte della città, inserendosi inoltre tra le prime realizzazioni del piano INA Casa a scala di quartiere. Il complesso è concepito nel pieno rispetto dei canoni progettuali prescritti dalla manualistica Ina Casa: andamento articolato delle strade, varietà tipologica degli edifici, diversificazione dei colori e delle facciate, spazi e percorsi di servizio ai singoli caseggiati. Molti fabbricati, ad esempio, sono caratterizzati dalle altane ad uso stenditoio ricavate nelle coperture. Fulcro del quartiere è la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria (1957-69), opera di Vaccaro, dalla caratteristica pianta circolare e con un elaborato sistema di copertura a piastra nervata su pilastri isolati cruciformi. Dello stesso autore si segnalano il “treno” porticato con abitazioni e negozi, ed i fabbricati alti ad H.I servizi di quartiere sono completati dalle scuole - materna, elementari, nido - e da una piccola palestra (ex lavanderia), mentre non sono mai stati realizzati il cinema ed il mercato coperto, previsti nel progetto originario.,
La stagione INA Casa nasce nel 1949 in virtù della Legge 43, con cui si approva il “Progetto di legge per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori “, fortemente voluta dall’allora Ministro del Lavoro Amintore Fanfani. Il Piano Incremento Occupazione Operaia Case per Lavoratori, detto comunemente Piano Fanfani, viene attuato in due settenni consecutivi ed individua nell’edilizia un ruolo fondamentale per la ricostruzione del Paese, assicurando nello stesso tempo l’impiego di grandi masse operaie. Così, mentre si soddisfa la forte domanda abitativa scaturita durante e dopo il periodo bellico appena trascorso, si fa fronte al grave problema della disoccupazione. Lo stesso Fanfani riconosce nel settore edilizio un efficace propulsore dell’intero sistema economico, in grado inoltre di asorbire la mano d’opera non qualificata nel passaggio dall’agricoltura all’industria.L’INA Casa è costituito presso INA, l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, ed è composto da due organi fondamentali: il Comitato di attuazione, con poteri deliberativi e a contatto diretto con il Ministro del Lavoro; la Gestione INA Casa, che sovrintende gli aspetti tecnici e della progettazione. Al termine del secondo settennio, nel 1963, la Gestione INA Casa viene soppressa, ed è istituita la GESCAL, Gestione case per lavoratori; il patrimonio INA Casa viene liquidato e confluisce agli Istituti Autonomi Case Popolari competenti per territorio.