via Murri 141, via Caruso
Bologna (BO)
Il complesso, progettato dagli architetti Giuseppe Vaccaro e Annibale Vitellozzi, è intitolato a Emilio Baumann, pioniere della ginnastica.
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Lo stadio del Bologna inaugurato nel 1913 era situato in via Toscana 79 (l'odierna via Murri), nella località denominata "Ragno". Il nome "Sterlino" deriva da Starlén, nome in bolognese del Regulus regulus nonché della zona fuori porta Santo Stefano in cui sorgeva. Attualmente è sostituito dal Centro Sportivo "Giulio Onesti", che mantiene il soprannome di Sterlino.
Il luogo appariva come un campo spoglio e isolato, il cui terreno formava una pendenza che scendeva dalla villa dei principi Hercolani. Fu proprio il Bologna Football Club ad addobbare lo stadio a dovere e a costruire la prima tribuna in ferro e lamiera. Dopo i Prati di Caprara ed il campo della Cesoia, lo Sterlino è stato il terzo campo da gioco del club felsineo, e ne ha ospitato 14 stagioni.
Il prato da gioco presentava un dislivello di oltre un metro fra le due porte: tale difetto veniva furbescamente utilizzato dal Bologna, che al lancio della monetina all'inizio di ogni match sceglieva sempre di percorrere la metà campo in salita nel primo tempo, per poi beneficiare della parte in discesa quando gli avversari erano più stanchi nella seconda frazione di gara. Tuttavia, in seguito a un ricorso della SPAL nell'ottobre 1923, la FIGC impose al club felsineo di appianare il terreno prima dell'inizio della stagione 1924-1925.
Nel corso del 1921, dopo la fine della Grande guerra, la società ristrutturò e dotò di copertura la tribuna centrale dello stadio, sostituendo la lamiera con il cemento armato; costruì anche due gradinate di cui una coperta, e una tribuna popolare. Nello stesso anno il campo fu intitolato ad Angelo Badini, calciatore del Bologna agli inizi del Novecento. La voglia di rinnovamento, però, portò nel 1927 all'abbandono dell'impianto che fu successivamente demolito nel 1969. Negli anni 1930 ospitò anche gli incontri del Rugby Bologna.
Il Centro Sportivo dello “Sterlino” è un sistema articolato di impianti per varie attività sportive, tra i quali tre piscine, di cui due scoperte, due palestre coperte, gli spogliatoi per gli atleti ed i vari spazi di servizio. Le strutture in carpenteria metallica, i tamponamenti in laterizio, gli infissi in metallo secondo linee ed accostamenti ricorrenti nell’opera di Vaccaro.La grande palestra (40x40 m) è sormontata da cinque travi metalliche “Vierendel” che sorreggono la copertura in lamiera grecata. Gli spogliatoi ed i servizi godono di una caratteristica luce diffusa spiovente dagli shed soprastanti.Lo Sterlino presenta interessanti punti di contatto con il celebre complesso sportivo dell’Acqua Acetosa di Roma, centro di preparazione olimpica del CONI realizzato da Vitellozzi nel 1957 in vista delle Olimpiadi del 1960.