stadera pesaneonati

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: semplice
Categoria: meccanica

cm 54 (a) 35 (l) dimensioni piatto aperto 50 x 50 x 35, dimensioni supporto 54 x 30 x 30
sec. XX
n. 543
Asta in acciaio di forma piatta tarata da 0 a 7 kg con divisione di 200 g. Il braccio minore ha all'estremità un contrappeso di forma parallelepipeda in ferro con vite per la taratura dello strumento ed ha i coltelli riportati in acciaio. All'estremità del braccio maggiore è posto un indice a forma di freccia smaltato in rosso. Il romano in acciaio a manicotto è composto da due cilindri scorrevoli l'uno dentro l'altro in modo da fungere anche da nonio. Sul nonio è collocata una scala tarata da 0 a 200 g con divisione di 5 g. La stadera è sostenuta da un doppio sostegno in ferro fissato ad un supporto in ferro pieghevole con due piedi. Il neonato era adagiato in un contenitore a forma di culla di tela color verde militare sostenuto da quattro catene a tre facce in ferro riunite a due a due in anelli in ferro; tali anelli sono sospesi ad un gancio ad uncino fissato ad una staffa posta all'estremità di una crociera sospesa mediante due staffe all'asta dello strumento.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
uso originario: usata dalle levatrici per pesare i neonati

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.