bilancia automatica abbinata ad affettatrice

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: Beranger con curva rastremata e giogo pendolare
Categoria: meccanica
A.L.I.T. Società Brevetti  notizie 1949-1956  costruttore

cm 60 (a) 78 (la) 78 (p) altezza bilancia 34
sec. XX
1951 - 1956
n. 301
Bilancia automatica con una semidisposizione di leve di tipo Béranger collegata, mediante nastro metallico, ad un giogo pendolare con curva rastremata, senza masse interne aggiuntive o sottrattive. Il giogo pendolare equilibra automaticamente i carichi da 0 a 1 kg. Un doppio indice a lancetta in alluminio verniciato nero scorre su due quadranti simmetrici opposti a settore circolare aventi forma di ventaglio. I quadranti, in lamierino di ferro smaltato bianco e riparati da un vetro, sono graduati da 0 a 1 kg con divisione 5 g e divisione segnata ogni 50 g. Il meccanismo del nastro, dell'indice e i quadranti sono contenuti in due semi conchiglie in alluminio smaltato di rosso e vincolate al corpo dell'affettatrice, in ghisa smaltata rossa che poggia su quattro piedini a vite calante in ferro. Il piatto su cui appoggiare il salume è posto nei pressi della lama dell'affettatrice, proprio dove cade l'affettato, ed è di forma rettangolare e asportabile in opaline. Una bolla di livello di forma sferica, posta alla base della bilancia, indica l'orizzontalità dello strumento. Una maniglia in plastica nera posta a fianco del volano blocca il giogo durante il funzionamento dell'affettatrice. L'affettatrice ha un grosso volano circolare in ghisa cromata sul brodo e smaltata di rosso all'interno, con una manovella in plastica nera. Il salume veniva appoggiato su un piatto in acciaio dotato di piccole punte e bloccato anche da un'altra leva con punte che scendeva dall'alto. La lama è riparata da un paralama in alluminio che si può aprire per consentire l'affilamento della lama stessa che avviene alzando ed invertendo un blocco in ghisa su cui sono fissate due pietre abrasive che vengono avvicinate alla lama tirando una piccola leva in metallo cromato. Sulla destra del cofano è presente una manopola in plastica nera per il comando e disinnesto ed una piccola manovella per la selezione dello spessore della fetta, da 0 a 12.

Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. Questa bilancia con affettatrice viene ammessa alla verificazione prima in Italia con D.M. n. 322584 del 27 aprile 1951. Non si hanno altre notizie sulla Società Brevetti A.L.I.T. di Torino se non richieste di ammissione alla verificazione prima anche per alcuni tipi di bilance. Le bilance erano semiautomatiche a due piatti e denominate Alit 52G, 52M e 52P (a secondo della portata - grande, media e piccola - cioè oltre 5 kg, da 1 a 5 kg e fino a 1 kg) ed ammesse alla verificazione con decreto del dicembre 1951. Nel febbraio del 1952 viene ammessa alla verificazione una bilancia semiautomatica ad un solo piatto chiamata Alit 52 PA con masse interne aggiuntive.

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