bilancia automatica da banco

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Categoria: meccanica
Suprema  notizie dal 1939-1955  costruttore

cm 62 (a) 30.2 (la) 40 (p) piatto per la merce 30,2 x 24,5
sec. XX
1944 - 1955
n. 249
Bilancia automatica da banco in ferro cromato con portata 3 kg. La bilancia non è ispezionabile quindi non è dato sapere la tipologia delle leve poste all'interno del cofano, probabilmente si tratta di una semi disposizione Roberval. Gli indici a lancetta dipinti di nero con punta rossa ruotano su due quadranti circolari graduati, nel quarto superiore, da 0 a 3 kg con divisione 5 g. Due sottoquadranti mobili, hanno tracciate le cifre dei chilogrammi interi, visibili in una finestrella circolare ricavata nei quadranti. Per l'aumento di portata si spostano delle masse sul giogo tramite una manopola in plastica nera posta suI lato sinistro della base e dotata di sue scatti; in questo modo il quadrante parte da 1 a 2 kg e da 2 a 3 kg. I quadranti, in lamierino di ferro smaltato bianco, visibili ognuno da un lato della bilancia, sono riparati da un vetro. Una colonna in ferro cromato regge la testa a orologio della bilancia. La base è parallelepipeda in ferro cromato e poggia su quattro piedini a vite calante in gomma nera. Il piatto per la merce in inox è di forma rettangolare con un lato rialzato e poggia su una crociera in alluminio. Una bolla di livello di forma sferica è posta sulla base. Lo smorzatore per le oscillazioni del giogo è realizzato ad olio.

La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923. Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. Il presente esamplare è successivo al 18 agosto 1944, data di un Decreto Ministeriale (n. 463603) non pubblicato nelle raccolte di decisioni e disposizioni tecniche emanate per l'applicazione e l'integrazione del regolamento sulla fabbricazione del 1902. Con il nome di Suprema vennero ammesse alla verificazione prima delle bilance automatiche prodotte dalla ditta Bettinelli Ugo di Santo Stefano (VA) e dagli anni '60 nei decreti di approvazione dei modelli compare una ditta denominata Suprema S.r.l. di Santo Stefano (VA).


Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.