cm 62 (a) 30.2 (la) 40 (p) piatto per la merce 30,2 x 24,5
La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923. Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. Il presente esamplare è successivo al 18 agosto 1944, data di un Decreto Ministeriale (n. 463603) non pubblicato nelle raccolte di decisioni e disposizioni tecniche emanate per l'applicazione e l'integrazione del regolamento sulla fabbricazione del 1902. Con il nome di Suprema vennero ammesse alla verificazione prima delle bilance automatiche prodotte dalla ditta Bettinelli Ugo di Santo Stefano (VA) e dagli anni '60 nei decreti di approvazione dei modelli compare una ditta denominata Suprema S.r.l. di Santo Stefano (VA).