Bologna (BO)
scultura
lavagna su legno/ muratura

sec. XXI
Progetto


“26 gennaio - 27 marzo 2005
IdeARTe per la Manifattura
Concorso per un progetto di Public Art
Alessandra Andrini, Paolo Bertocchi, Emilio Fantin, Andrea Fogli, Armin Linke, Eva Marisaldi, Marco Samore'.
A cura di: Dede Auregli
Commissione Giudicatrice del concorso: Peter Weiermair (Presidente della Giuria), Dede Auregli, Roberto Daolio, Mario Lupano, Piero Orlandi, Mili Romano

La Galleria d'Arte Moderna intende creare un parco all'interno della Manifattura delle Arti nel quale verranno collocate le opere da esterno che fanno già parte della collezione. A queste nel tempo se ne aggiungeranno delle nuove, alcune delle quali saranno realizzate site specific secondo le piu' attuali indicazioni della "Public Art".
Il termine, nato negli anni Sessanta, ha assunto una plurivocità di connotazioni che danno adito a una vasta gamma di interventi nel pubblico e con il pubblico, mentre grande rilevanza assume il luogo che appartiene alla collettivita' ed e' accessibile ad una larga maggioranza di persone.
A questo scopo e grazie al finanziamento regionale ricevuto dall'Assessorato alla Programmazione Territoriale (legge 16/2002 sulla qualità architettonica) la Gam di Bologna ha bandito un concorso di idee volto alla realizzazione di un lavoro d'arte pubblica nello spazio esterno della nuova sede della Manifattura delle Arti. I progetti degli artisti invitati a partecipare (Alessandra Andrini, Paolo Bertocchi, Emilio Fantin, Andrea Fogli, Armin Linke, Eva Marisaldi e Marco Samore') saranno esposti per la durata della mostra nelle sale dello Spazio Aperto.
La Giuria del Concorso composta da Peter Weiermair (Presidente), Dede Auregli, Roberto Daolio, Mario Lupano, Piero Orlandi e da Mili Romano ha deciso all'unanimità di attribuire il premio al progetto
"AAVV" (Autori Vari) di Eva Marisaldi
che, oltre a ricevere il contributo in denaro stanziato dalla Regione, verrà realizzato nel giardino della futura sede della GAM secondo i tempi previsti dai cantieri esterni alla Manifattura delle Arti e grazie ai finanziamenti derivanti dalla legge 717/49 sul 2%.
Le motivazioni della giuria che hanno decretato il progetto vincitore sono le seguenti:
"- per l'adesione al tema e l'efficacia del progetto costruito sull'intreccio di elementi molteplici.
L'artista ha proposto una riflessione sullo specifico artistico e museale, ma anche sull'uso che il pubblico puo' fare di un monumento cittadino. Si interviene da un lato sull'idea della vetrina in un contesto museale, dunque apparentemente riconoscibile come ambito d'arte, ma con indubitabile riferimento alla possibilità di "esibizione" di categorie merceologiche diverse in una tautologia iperreale della realtà. Il gioco si moltiplica poi nella continua attualizzazione dei contenuti espositivi e ulteriormente nella struttura architettonica di contenimento appoggiata su un basamento che riconferma l'ambito della tradizione artistica insieme sconfessandolo per la struttura minimale che sorregge. Il "monumento" che si propone al pubblico nella distrazione e' anche un insieme di superfici vergini passibili, d'altro canto, anche di interventi attivi, proprio come accade solitamente sui muri dei luoghi urbani.
La Giuria ha espresso inoltre il suo apprezzamento per tutti i progetti pervenuti e in particolare ha segnalato il progetto Il bosco delle robinie di Alessandra Andrini inteso a sottolineare la possibilità di persistenza di un angolo "naturale", cresciuto spontaneamente all'interno di un incolto cittadino. Il progetto si inserisce nelle piu' avanzate teorie paesaggistiche a carattere internazionale di "giardino in movimento" contro ogni rigida e artificiosa progettazione giardinistica e la Giuria ne caldeggia la realizzazione mediante l'eventuale futura acquisizione da parte del Museo."

Promotori: Galleria d'Arte Moderna Bologna, Regione Emilia - Romagna Assessorato alla Programmazione Territoriale

Catalogo: Collana Quaderni Spazio Aperto n. 38 “ (UNDONET)

“Un oggetto, un parallelepipedo di proporzioni 200 x 130 x 100 cm di colore scuro (immagino un rivestimento in lavagna), è posato su una struttura in muratura e legno, più elettricità. Si espone all’aperto e si offre come oggetto da vandalizzare moderatamente. E’ pensato per essere mimetico, per perdersi, essere non guardato (e va bene così) nel giardino, tra una GAM e una Cineteca, per quanto “duro e tardo minimalista”. Per caso, lettura del testo “Monumenti” di R. Musil (da “Pagine postume pubblicate in vita”) : “La cosa più strana dei monumenti è che non si notano affatto. Nulla al mondo è più invisibile.” (Relazione di E. Marisaldi su AAVV)