Certosa Monumentale
Bacchini M. (a cura di), Certosa monumentale, Bologna, (con schede di Francesca Mambelli) , Bologna, Centro regionale per il catalogo e la documentazione, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, 2000.
Pesci G. (a cura di), La Certosa di Bologna: immortalità della memoria, Bologna, Editrice Compositori, 1998.
Bologna (BO)
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte concettuale
Parco artistico
Nel primo decennio del XVII secolo Tommaso Martelli progettò il campanile maggiore, mentre nel 1768 Gian Giacomo Dotti disegnò l’ingresso monumentale del monastero, Casa primaria di tutto l’Ordine dal 1792.
Nel 1869 suscitò viva impressione il ritrovamento, in quello stesso sito, di un importantissimo sepolcreto etrusco identificato da Antonio Zannoni: 417 furono le tombe dalle quali provengono i materiali accorpati nella sezione etrusca del Museo Civico Archeologico di Bologna, punto di riferimento per lo studio di un periodo cronologico denominato: “fase Certosa”.
Nel 2008 il Pantheon alla Certosa, spazio destinato ai riti laici, è stato arricchito e rinnovato con l'allestimento "Sala d'attesa" dell'artista Flavio Favelli, il quale non ha alterato lo spazio preesistente ma lo ha ridisegnato tramite alcuni attenti accorgimenti. La nuova pavimentazione in marmo bianco e nero poggia su pannelli di legno per non danneggiare l'originale; le pareti sono adornate da tende che lasciano però scoperte le colonne color avorio; di fronte all'entrate è posizionata una grande specchiera e la sala è illuminata da 25 lampadari di cristallo. Il tutto è completato lateralmente dalle panche in legno posizionate secondo il modo dell'anfiteatro e centralmente si trova il palco, costituito da un piano in legno, atto ad ospitare il feretro.
During the first decade of the 17th century, Tommaso Martelli designed the main bell tower, while in 1768 Gian Giacomo Dotti designed the monumental entrance to the monastery, which became the main house of the religious order in 1792.
In 1869, the finding of a major Etruscan burial site here caused a stir. Discovered by Antonio Zannoni, it comprised 417 graves, the source of the material held in the Etruscan section of the Civic Museum of Archaeology in Bologna, a key institution for the study of a chronological period known as the “Certosa phase”.
In 2008 the Pantheon of the Certosa, reserved for secular rites, was renovated and enhanced with a “Waiting Room” by the artist Flavio Favelli, who carefully re-designed the existing space without altering it. The new black-and-white marble floor rests on wooden panels in order not to damage the original floor; the walls are decorated with curtains that do not hide the ivory-coloured columns; a large mirror stands in front of the entrance and the room is lit by 25 crystal chandeliers. To the sides are the wooden benches, positioned as if in an amphitheatre, and at the centre is the wooden stand for the coffin.