tela/ pittura a olio
sec. XIX (1854 - 1854)
Nel retro della tela, un cartellino riporta le seguenti notizie: "Ritratto di Alfredo Comandini all'età di 15 mesi. Fu concesso al padre Federico Comandini di tenerlo per sé nel carcere del Forze di Pelizano (?)". Un secondo cartellino riporta: "1176 Ritratto di Alfredo Comandini bambino nato pochi mesi dopo l'arresto del padre Federico. Il ritratto fu per molti anni nel carcere di Civita Castellana". Ancora sulla cornice, a pennarello: "Ritratto di Alfredo Comandini in età di 15 mesi Legato del Comandini stesso alla Biblioteca di Faenza/ Opera del pittore faentino Adriano Baldini". Alfredo Comandini nacque a Faenza nel 1853, mentre il padre Federico, celebre cospiratore di origine cesenate, era relegato nel Forte di Paliano. Alfredo fu giornalista e politico italiano. diresse i quotidiani “Il Paese” (1876), “L’Adige” (1878), “La Lombardia” (1880-1891), “Il Corriere della sera” (1891-1892), “Il Corriere del mattino” (1894), apportò contributi inoltre a vari periodici e, con frequenza settimanale, all’ “Illustrazione italiana” di Emilio Treves, di cui fu prezioso collaboratore e fraterno amico. Alfredo visse l'infanzia a Cesena dove cominciò a dedicarsi all'attività politica. Fu giovane segretario della Consociazione repubblicana sino al 1872, quando decise di trasferirsi a Roma per studiare Giurisprudenza.
Fiero repubblicano negli anni della giovinezza fu, nel 1874, il più giovane tra gli arrestati di Villa Ruffi.
Nel 1892 accettò la candidatura che gli venne offerta dal Circolo democratico costituzionale di Cesena e fu eletto deputato per il Collegio di Cesena.
Alla Camera, Comandini, diventato ormai moderato e costituzionale, sedette nel gruppo di Sidney Sonnino. Non venne poi rieletto alle elezioni successive.