Artisti, artigiani, architetti, produttori
Spagnulo Giuseppe
scultore/ ceramista
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Formatosi nel laboratorio di ceramica del padre, iscrittosi alla Scuola d'Arte della sua città natale, frequenta dal 1952 al 1958 l'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica "G. Ballardini" di Faenza, dove è presente come allievo di Angelo Biancini. Gli anni faentini sono importanti per la formazione dell’artista, infatti, nel Museo delle Ceramiche può studiare e interpretare le opere donate da Picasso all’inizio degli anni Cinquanta e qui realizza i primi esperimenti con il grès. Alla scuola, grande crogiolo di incontri internazionali, ha l’occasione di conoscere il ceramista francese Albert Diato, che riesce a risvegliare nei giovani italiani l’interesse per i materiali ad “alta temperatura”; diventa amico di Carlo Zauli e di Nanni Valentini.
Nel 1958 riceve il Premio dell'Ente Provinciale per il Turismo di Ravenna, destinato ad opere a decorazione plastica, al XVI Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza.
Nel 1959 si trasferisce a Milano dove frequenta l'Accademia di Brera ed è assistente di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro; conosce inoltre Piero Manzoni.
Nello stesso anno vince il Premio dell'Ente mostra mercato nazionale dell'artigianato di Firenze al XVII Concorso nazionale della ceramica di Faenza.
Abbandonata la ceramica si dedica al legno per poi passare, nel 1967, nel suo studio in Brianza, a lavorare col metallo.
Del 1968 sono i primi "grandi ferri", lavori in metallo concepiti da installare nello spazio urbano e creare un legame con la gente: si tratta di sculture realizzate insieme agli operai nelle acciaierie o nelle fonderie.
Negli anni '70 la sua opera diventa più concettuale. Nel 1980, a Berlino, realizza opere che accostano materiali diversi, dalla terracotta alla sabbia, dal legno al ferro.
Nel 1982 un viaggio nel Mediterraneo lo riavvicina alla ceramica. Solo alla fine degli anni '80 riprende il tema dei "ferri spezzati", mentre durante gli anni '90 l'artista cerca invece di conferire alla scultura un senso inedito, sfidando la gravità della materia mediante la sospensione di enormi blocchi di ferro.
Vive e lavora tra Milano e Stoccarda, dove insegna scultura sin dai primi anni '90 alla Accademia delle Belle Arti.
Nel 2001, in occasione del 52° Premio Faenza, Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte Contemporanea, gli viene dedicata una mostra personale e assegnato il Premio Faenza alla carriera dal Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (assegnato per la prima volta nella storia del Concorso Internazionale).
Nel 2005 Spagnulo espone alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia con la mostra “E se venisse un colpo di vento?” Dell’anno sucessivo è l”Omaggio a Giuseppe Spagnulo” nell’ambito della XXIV Biennale di Gubbio. Nel 2007 ha vinto il concorso per il “Monumento ai Caduti di Nassiriya” con una grande scultura chiamata “La Foresta d’Acciaio” da collocare in Roma.
Giuseppe Spagnulo, Basel, Galerie Carzaniga, 2010.
Giuseppe Spagnulo, carte e sculture, a cura di Silvia Pegoraro, Scheiwiller, 2002.
Giuseppe Spagnulo, alchimie del fuoco, opere 1968-2002, a cura di Silvia Pegoraro, Milano, Skira, 2002.
Pietro Bellasi, Vittorio Sgarbi (a cura di), Giuseppe Spagnulo, mediterraneo, Faenza, 19 maggio-7 ottobre 2001, Brisighella, 26 giugno 2001-6 gennaio 2002, Faenza, I quaderni del circolo degli artisti, 2001.
52° Premio Faenza. Concorso internazionale della ceramica d'arte contemporanea, Faenza, Studio 88, 2001, p. 156
22° Concorso internazionale della ceramica d'arte, 21 giugno-30 agosto 1964, Faenza, F.lli Lega, 1964, p. 161.
17° Concorso nazionale della ceramica, sezione internazionale, Faenza, 27 giugno-12 luglio 1959, Faenza, F.lli Lega, 1959, p. 45.
16° Concorso nazionale della ceramica, Faenza 21 giugno-6 luglio 1958, Faenza, F.lli Lega, 1958, p. 39.