Tavola imbandita, Parma (fotografia di Andreea Măhălean)
Produzione del formaggio Parmigiano Reggiano (fotografia di Caroline Roose)
Lavorazione e produzione del formaggio (fotografia di Caroline Roose)
Bruno Alfieri della Salumeria Alfione, Parma (fotografia di Luciano Leonotti)
Bruno Alfieri della Salumeria Alfione, Parma (fotografia di Luciano Leonotti)
Parma

Parma città creativa per la Gastronomia - UNESCO

Il progetto
Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna

Il progetto “Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna” nasce dalla profonda vocazione della Regione a preservare e valorizzare il proprio patrimonio culturale e naturale e la sua unicità. L’obiettivo è offrire un punto di accesso privilegiato ai temi del Patrimonio Mondiale e all’universo dei riconoscimenti UNESCO presenti sul territorio, creando strumenti di conoscenza, approfondimento e promozione. Ogni sito viene presentato all’interno del portale PatER attraverso schede che ne raccontano l’Eccezionale Valore Universale, i riconoscimenti ricevuti, gli aspetti storici, artistici, culturali e naturalistici e le relazioni con altri beni collegati nel Catalogo regionale del patrimonio.

Oltre ai siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, l’UNESCO annovera beni e tradizioni riconosciuti come Patrimonio Culturale Immateriale, inseriti nel programma “Memoria del Mondo” e nei luoghi “Messaggeri di una cultura di Pace”, a testimonianza della pluralità e ricchezza di espressioni culturali che caratterizzano l’Emilia-Romagna.

In questo quadro si inserisce la Legge nazionale n. 77 del 2006, che prevede misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, rafforzando l’impegno dello Stato e delle Regioni nella loro salvaguardia e valorizzazione. Fondamentale riferimento è la “Convenzione del Patrimonio Mondiale” del 1972, che impegna gli stati membri a proteggere i beni culturali e naturali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, per trasmettere alle generazioni future un’eredità fragile e preziosa, la cui scomparsa provocherebbe la perdita di una testimonianza unica e universale, appartenente a tutti i popoli.

Raccontando e connettendo i propri siti UNESCO all’interno del Catalogo regionale del patrimonio culturale, la Regione favorisce la diffusione della loro conoscenza e rafforza, nella coscienza collettiva, la necessità vitale di tutelarli e valorizzarli.
Parma (PR)


Patrimonio mondiale UNESCO
Notizie
Quando l’UNESCO l’ha eletta “Città della Gastronomia” nel 2015, Parma è entrata nella rete delle “Creative Cities”, un riconoscimento istituito nel 2004 per promuovere la cooperazione tra realtà urbane che considerano la creatività un motore strategico per lo sviluppo sostenibile. Fanno parte del network otto settori creativi e circa 350 città nel mondo, unite da progetti partecipativi che mirano a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il titolo attribuito a Parma valorizza il ruolo centrale che la città riveste nel settore enogastronomico, grazie anche alla presenza dell’EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare, dell’Alma - Scuola internazionale di cucina e di un sistema ben strutturato di Musei del Cibo che insieme alla forte impronta imprenditoriale del territorio contribuiscono a rafforzare l’identità della città come cuore della Food Valley italiana. Oltre al centro urbano, infatti, anche la provincia vanta un’economia fortemente legata a cibo e agroalimentare: più del trenta per cento della forza lavoro opera in questo comparto, rendendo il suolo parmense dinamico e trainante nel sistema produttivo locale.

Al di là del prestigio conferito, il riconoscimento giunto dall’UNESCO si traduce in un impegno concreto: valorizzare la sostenibilità ambientale, incentivare il consumo di prodotti locali e stagionali, tutelare la biodiversità e garantire la tracciabilità alimentare, orientando i cittadini verso scelte più consapevoli. A questo impegno si collegano eventi di ampia portata come “Cibus”, il salone internazionale dell’alimentazione, divenuto un punto di riferimento per il settore agroalimentare, e il suo evento gemello “Cibus Tec”, dedicato all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità dei processi produttivi.
Il titolo impone inoltre un lavoro persistente sul fronte dell’educazione, della ricerca e della cultura gastronomica: occorre rafforzare la reciprocità tra città e campagna, difendere l’identità alimentare locale, promuovere la partecipazione culturale inclusiva e sostenere scambi con altre Città Creative della Gastronomia attraverso iniziative come il progetto “Become a City of Gastronomy”. Fondamentali sono anche i compiti di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi dell’alimentazione sostenibile e utilizzare la gastronomia come leva di sviluppo urbano. Un esempio concreto di partecipazione e inclusione è quello offerto dal laboratorio aperto nel Chiostro della Fontana nel Complesso di San Paolo, spazio dove studenti, imprenditori, associazioni e cittadini si confrontano e sviluppano progetti per promuovere la cultura gastronomica.

Anche il panorama dei musei alimentari testimonia l’identità gastronomica del territorio. La rete dei Musei del Cibo comprende diverse realtà tematiche distribuite nella provincia, tra cui il Museo del Parmigiano Reggiano (a Soragna) e quelli del Prosciutto di Parma (a Langhirano), del Pomodoro e della Pasta (entrambi a Corte di Giarola, Collecchio), del Salame di Felino (a Felino), del Vino (a Sala Baganza), del Culatello (a Polesine Parmense) e del Fungo Porcino (a Borgotaro/Albareto). Questi musei raccontano le origini e i metodi di produzione degli alimenti con percorsi espositivi ricchi di strumenti multimediali, degustazioni, evocazioni storiche e ambientali, supportando così la strategia educativa e culturale per cui Parma è oggi riconosciuta anche a livello internazionale.

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