carta/ matita/ inchiostro/ acquerello
mm. 300 (a) 203 (l)
XIX (1848 - 1876)
Gli album di Antonio Liverani conservati presso la Pinacoteca di Faenza rappresentano il punto di partenza per la ricostruzione dell'opera dell'artista faentino, allievo devoto di Pietro Piani (1770-1841) e fratello maggiore di Romolo (1809-1872). Pittore e decoratore formatosi probabilmente alla scuola di disegno di Giuseppe Zauli a Faenza, Antonio - a partire dalla nota negativa di Golfieri - è sempre stato considerato di minore importanza rispetto al fratello, lo scenografo Romolo. Il suo profilo biografico e artistico è acquisizione recentissima.
L'importanza artistica e documentaria degli album dipende dal fatto che l'artista annotò date, committenti, palazzi e opere in Romagna e nelle Marche lasciando una "memoria disegnata dei soffitti e delle pareti realizzate, che sorprende per quantità nel lasso di tempo che va dal 1848 al 1870" (Zavatta 2024, pp. 37-38).
Alla fine dell'Ottocento gli album Liverani erano in possesso di Federico Argnani (Malagola 1880, pp. 243-244). Essi attestano anche la collaborazione con il pittore Achille Farina (1804-1879) per le figure, ma anche alcuni restauri e uno spiccato e aggiornato interesse per lo studio degli ornamenti antichi.