Alberi monumentali
Via Stradella di Sant'Andrea,36
Forlimpopoli (FC)
albero singolo
Famiglia: Pinaceae
Provvedimento di tutela
Albero monumentale d'Italia D.M. n. 5450 del 19-12-2017
D.P.G.R. 139/21

n. 008/D705/FC/08
Un maestoso cedro dell’Atlante, plurisecolare, vegeta in ciò che resta del grande parco che in origine circondava villa Gaddi e che conteneva molte altre presenze arboree di grande pregio. Il parco attuale risale alla fine dell’Ottocento. Prima era molto più esteso; infatti in origine la villa era un casino di caccia ad uso dei nobili proprietari e dei loro ospiti. Il grande bosco che circondava la villa subì pesanti danneggiamenti durante la seconda guerra mondiale. Nel parco erano presenti un oratorio e la neviera che garantiva, durante la stagione estiva, una riserva di ghiaccio. La tradizione popolare riporta che fino al 1932 nel parco era ancora presente una annosa quercia (occorrevano ben quattro persone per abbracciarne il tronco) sotto la quale si era riunita la banda di Stefano Pelloni, brigante romagnolo dell’Ottocento conosciuto come il Passatore, per nascondere il bottino della rocambolesca incursione nel teatro di Forlimpopoli nella notte del 25 gennaio 1851. Quando si seppe che si stava per abbattere la “quercia del Passatore” dai dintorni arrivò una gran folla nella speranza che si riportasse alla luce il leggendario tesoro. Il pluricentenario cedro dell’Atlante testimonia la moda diffusa nell’Ottocento di piantare specie esotiche sempreverdi per dare prestigio ai parchi. La specie è originaria dei monti dell’Atlante, nell’Africa Settentrionale, dove forma foreste tra i 1500 e i 2000 metri di altitudine; è stata introdotta in Italia nel 1842 e da allora abbondantemente utilizzata come pianta ornamentale nei parchi, insieme alle altre specie di cedro, divenute una vera moda. Si distingue dagli altri cedri nel portamento con i suoi rami ascendenti, per gli aghi più corti e le pigne più piccole. L’olio essenziale che si ricava dal lego di cedro è sempre stato molto apprezzato, dall’antichità fino ad oggi: gli antichi Egizi lo utilizzavano, tra l’altro, per la preparazione di cosmetici e Aristotele lo consigliava in forma di applicazioni locali come contraccettivo. Oggi è impiegato come repellente naturale per gli insetti, in particolare per le tarme; molto diffusa è anche la tradizione erboristica del suo impiego per la cura di vari problemi della pelle, di disturbi respiratori e come rilassante.