Tolomeo - Geographia
Anonimo - Imperatoris Antonini Augusti itineraria provinciarum et maritimum
Anonimo - Itinerarium Burdigalense
Anonimo - Tabula Peutingeriana
Anonimo - Ravennatis Anonymi Cosmographia
Guido di Ravenna - Geographica
Tito Livio - Ab Urbe Condita (XXXVIII-CXIX)
Velleio Patercolo - Historiae Romanae
Plutarco - Vitae parallelae
Flegonte di Tralle - Fragmenta
Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
San Giovanni in Persiceto
Aspasia
2006
pp. 458-465
Bologna
Ante Quem
2004
Bologna
Ante Quem
2003
Fidenza
2003
Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III secolo a.C. all'età costantiniana
Venezia
Marsilio
2000
1999
Roma
1998
1997
(1996) 1997
Carnate
Telesio
1994
Edilizia residenziale tra V e VIII sec.. Seminario sul tardoantico e l'altomedioevo in Italia centrosettentrionale
1994
1993
Steenburg
1991
1991
Geo-Archeologia. Primo convegno di studi geo-archeologici "Fidenza e il suo territorio" (Fidenza 1985)
Roma
Associazione geo-archeologica italiana
1985
Geo-Archeologia. Primo convegno di studi geo-archeologici "Fidenza e il suo territorio" (Fidenza 1985)
Roma
Associazione geo-archeologica italiana
1989
Parma
1986
Parma
Battei L.
1982
Fidenza
1977
Parma
Tip. editrice La nazione
1973
area urbana
secc. II a.C./ VI d.C.
Nell'82 a.C., Fidentia è teatro di uno degli avvenimenti della guerra tra le truppe di Silla e quelle di Mario. Trasformatasi nel corso del I sec. a.C. in municipium, diviene capoluogo di un territorio esteso dal Po alle prime propaggini collinari, che i torrenti Taro e Ongina separano dagli agri delle colonie di Parma e Piacenza.
Il I ed il II secolo d.C. vedono il periodo di maggior ricchezza della città che, pur non avendo uno sviluppo planimetrico pianificato, mostra uno schema urbanistico regolare, impostato sul decumano massimo, coincidente con l'odierno settore urbano centro-orientale. L'area forense, attraversata essa stessa dalla via Emilia, corrisponde all'attuale piazza Garibaldi. Ad occidente, verso la riva dello Stirone si estendeva un’ampia necropoli. In uscita dalla città, un ponte in pietra, di cui sono state recentemente posti in luce alcuni elementi strutturali, consentiva alla strada consolare di superare il corso d’acqua.
Tale ponte, costruito in età imperiale sul torrente Stirone, venne reinterrato in quanto rimasto in secca per lo spostamento del corso d'acqua più a ovest nel primo Medioevo. Su di un'arcata superstite è stata innalzata la porta occidentale della cinta medievale cittadina attraverso la quale entravano in città i pellegrini che percorrevano la Via Francigena diretti al Duomo romanico sorto sulla tomba del martire Donnino. Le pile, che affondano per diversi metri sotto al piano stradale odierno, presentano un doppio rostro frangiflutti.
La contrazione dell'abitato e il declassamento a villaggio (Fidentiola vicus) nell'Itinerarium Antonini e a stazione di posta (mansio Fidentiae) nell'Itinerarium Hierosolimitanum ne evidenziano la progressiva perdita di ruolo a partire dalla media età imperiale, probabilmente in relazione con il costituirsi del nuovo municipio di Forum Novum alle spalle di Parma e con il crescere di importanza del non lontano municipio piacentino di Veleia.
La tavola bronzea dedicata al fidentino Virio Valente, patrono di una corporazione di artigiani e residente a Campore di Salsomaggiore, in cui la città viene menzionata come Flavia Fidentia, testimonia che nella tarda antichità, o forse più precisamente in età costantiniana, Fidenza è ancora un municipium. Il recupero di ruolo nel IV sec. d.C., non solamente dal punto di vista itinerario, ma in relazione ad interessi economici legati allo sfruttamento delle acque salse della fascia pedemontana, è probabilmente da imputarsi allo spostamento della capitale imperiale a Milano.
Nella tradizione medievale Fidenza scompare e al suo posto figura un piccolo borgo – il Castrum Burgi Sancti Domnini – nel cui nome si commemora il funzionario dell’imperatore Massimiano Erculeo che proprio nei pressi dello Stirone viene martirizzato, per essere poi interrato nell'adiacente necropoli. Nel Medioevo il suo corpo fu esumato e collocato all'interno di un sarcofago marmoreo a cassapanca della seconda metà del II-III d.C., reimpiegato a questo scopo - che venne poi ritrovato sotto l’altare della cripta della cattedrale nel 1853.
Dal suo luogo di sepoltura ha origine, molti anni dopo, un santuario divenuto elemento generatore di un nuovo centro abitato che manterrà nella denominazione il forte legame con la figura del santo, sino a quando nei primi decenni del Novecento tornerà all'antico appellativo romano.