Artisti, artigiani, architetti, produttori
Libera Adalberto
architetto
Nasce a Villa Lagarina (TN) nel 1903 e lì frequenta le scuole inferiori presso la Stadtliche Schüle e il primo anno della Scuola Industriale, dal 1913 al 1914. Durante la guerra lascia il Trentino e si trasferisce a Parma dove frequenta il Regio Liceo, si iscrive al primo anno della facoltà di matematica della Regia Università Parmense e contemporaneamente frequenta le lezioni di architettura presso l’Istituto di Belle Arti, in cui si diploma (1925). Si trasferisce poi a Roma dove si laurea alla Scuola superiore di architettura nel 1928. È tra i primi fautori del movimento per l’architettura moderna in Italia.
Nell'ambiente professionale romano Libera stringe amicizia con Mario Ridolfi, compagno prima di studi, poi fino al 1931 di ricerche progettuali. Nel 1928 fonda e dirige il M.I.A.R. (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale), ente di cultura e di propaganda per il rinnovamento dell’architettura italiana. Nello stesso anno organizza con Gaetano Minnucci la prima Esposizione di Architettura Razionale a Roma. La seconda, organizzata nel ’31, inaugurata da Mussolini alla Galleria di Roma, diretta da Pietro Maria Bardi, segna l’inizio di un periodo di dibattito turbolento.
In quegli anni realizza solo il padiglione Scac alla Fiera di Milano e l'arredamento della casa elettrica alla IV Triennale (1930); qui incontra C. Terragni e C. Pagano. Sciolto il M.I.A.R. , lavora come professionista indipendente associandosi con noti architetti dell’ambiente romano quali: De Renzi, Montuori, Ridolfi, Vaccaro; in quegli anni realizza a Roma importanti opere pubbliche come il Palazzo postale all’Ostiense nel ’33 e il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi all’E42 nel ’37. Per l’Esposizione universale romana, oltre al Palazzo dei Congressi, progetta il grande Arco simbolico e partecipa al concorso per il Palazzo dell’Acqua e della Luce nel ’39. Durante la guerra, si ritira a Villa Lagarina nella casa di famiglia, tralascia l’attività professionale e si immerge nella riflessione sui temi fondamentali dell’architettura. Ritorna a Roma nel ’47 e inizia una lunga collaborazione con l’Ina-casa in qualità di direttore della sezione architettura che lo porta alla costruzione dell’Unità di abitazione orizzontale al Tuscolano a Roma nel 1954. Il suo interesse si sposta sempre più dallo studio dello spazio abitativo alla scala del quartiere e della città. L’attività progettuale alla metà degli anni ’50 si intensifica con la realizzazione del Palazzo della Regione a Trento, del Palazzo per uffici a via Torino a Roma, il Villaggio Olimpico sempre a Roma e la cattedrale de La Spezia. Nel 1951 è nominato accademico di San Luca. Nel 1953 vince per concorso la cattedra di ‘composizione architettonica’ e comincia a insegnare alla Facoltà di architettura di Firenze. Nel novembre del 1962, è chiamato a insegnare a Roma ‘La Sapienza’. Tra i suoi ultimi lavori si ricorda la partecipazione, col collega Giuseppe Vaccaro, al disegno del nuovo quartiere INA-Casa Borgo Panigale (BO) con la realizzazione della chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria (1959-1960).
A. Libera, Opera completa, Milano, Electa, 1989
Sergio Poretti, Progetti e costruzione dei Palazzi delle Poste a Roma 1933-1935, Edilstampa, Roma 1990
Efisio Pitzalis, Libera e De Renzi. Palazzo del Littorio, in "Area" n. 47 nov-dic 1999 Leggere l'articolo
Gaia Remiddi, Antonella Greco, Adalberto Libera. Guida alle architetture romane, Palombi editori, Roma 2003
Paolo Melis, I luoghi e le date di una vita. Tracce per una biografia, Nicolodi editore, Trento 2003
Michele Costanzo, Adalberto Libera e il Gruppo 7, Mancosu Editore, Roma 2004
Adalberto Libera, "La mia esperienza di architetto", (a cura di Alessandro Franceschini), La Finestra editrice, Lavìs - Trento, 2008
Nicola di Battista (a cura di), "Adalberto Libera - La città ideale", MART-Electa, 2013 (catalogo della mostra)
R. Catini, Libera, Adalberto, voce in Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani, vol. 65, 2005