Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Lungo un tracciato di viabilità secondaria, su via Monte Grappa in corrispondenza di una curva a gomito e a lato di un arco in mattoni, questa grandiosa farnia segna il territorio con la sua alta chioma a forma di ombrello. L’arco segnava probabilmente un accesso, ma nei pressi si trova il complesso storico di Pantaro di Sotto che, insieme al vicino Pantaro di Sopra, costituiva uno straordinario complesso di ville storiche risalenti al XVI secolo. La villa di Pantaro di Sotto ha l’aspetto architettonico delle ville di campagna del Cinquecento ed è stata forse fondata dai duchi di Parma. La grande farnia è una testimonianza delle vestigia storiche della vasta corte rurale che circondava la villa. Nell’antichità la quercia, sia farnia che rovere, era l’albero per eccellenza, quello più sacro di tutti, simbolo della divinità suprema. La sua venerazione era strettamente legata alla sua imponenza, longevità e ai diversi prodotti che regalava a uomini e animali. La quercia simboleggia la maestà e la forza e, secondo la leggenda, Ercole aveva costruito la clava proprio con il suo legno. In Grecia, oltre alla quercia sacra di Dodona, sono ricordate dalla tradizione altre querce sacre. Sul monte Liceo, in Arcadia, il sacerdote di Zeus, considerato anche il dio della pioggia fecondatrice, per scongiurare periodi di siccità, staccava un ramo da uno di questi alberi e lo immergeva in una sorgente vicina.