Museo Dante, via Dante Alighieri, 2/A - Casa Dante, via Guido da Polenta, 4
Ravenna (RA)
carta/ acquerello/ penna
scala 1:25
sec. XX (1921 - 1921)
Al concorso parteciparono 18 artisti e i progetti, a garanzia dell’anonimato, dovevano essere contrassegnati da un motto, De Carolis scelse un cartiglio stellato con l’invocazione del poeta alla musa celeste: “Urania, m’aiuti col suo coro” (Purg. XXIX, 41).
L’artista contravvenne alle indicazioni che i giudici avevano dato sulle immagini da rappresentare immaginando per la controfacciata una protasi dell’Inferno sormontata dall'albero salvifico della Croce, per la navata centrale scelse di rappresentare solo il Purgatorio e il Paradiso terrestre (invece che l'inferno), nell'abside, oltre all'ultima scena del Paradiso, progettò l'inserimento del Giudizio Universale.
Stilisticamente De Carolis insistette più sul disegno che sul colore, appena accennato in tutti i bozzetti. Il suo segno a matita è nettissimo, le scene ricche di numerose figure caratterizzate da un forte michelangiolismo, tipico dello stile maturo dell’artista. La decorazione interna prevedeva anche motivi decorativi astratti e vegetali, che avrebbero rivestito ogni superficie dell’interno.
Il progetto di De Carolis fu quello che ottenne il primo premio.