carta/ gessetto/ pittura a tempera
sec. XX (1940 - 1940)
Morelli è stato considerato uno dei più grandi paesaggisti del Novecento, un autore capace di infondere nelle sue vedute un lirismo e un incantato non comuni. Una parte importante delle sue raffigurazioni paesistiche riguarda Assisi, città in cui visse per qualche tempo negli anni ’20, ma la produzione più cospicua è quella che riguarda l’Oltrepo Pavese e il Lago di Garda, anche se non mancano le vedute della natìa Bagnacavallo. In alcune di queste ultime, eseguite lontano dalla Romagna, la sua città si manifesta come un “paesaggio dell’anima”.
Quella di Morelli non è una pittura realistica interessata alla resa dei particolari, ma una pittura sintetica, dai colori decisi, pieni e contrastanti.
L'opera fa parte dell'importante collezione di opere di Enzo Morelli, donata dalla moglie dell'artista al Museo Civico delle Cappuccine alla morte dell'artista e nel 1986. La collezione è composta da 28 dipinti, oltre 2.000 opere su carta (tempere, guazzi, acquerelli, disegni, incisioni, litografie) eseguite a partire dal 1914 fino all'inizio degli anni '70, più una serie di carte intelate ed un nucleo di cartoni preparatori per decorazioni ad affresco.
La straordinaria consistenza di questa collezione fa del Museo Civico delle Cappuccine la sede deputata a tramandare la memoria di Enzo Morelli e a valorizzare la preziosa eredità di oggetti d’arte che l'artista ha voluto lasciare alla sua città d’origine.