








Nei pressi del fossato si incontrano un paio di farnie ben sviluppate (diametri 80 e 102 cm) e un tiglio (diametro 66 cm). Un’altra coppia di farnie (diametri 70 e 100 cm) cersce poco distante, sempre a margine dell’area prativa.
Nella fascia di vegetazione che riveste la vicina riva, insieme a un gruppo di maclure (Maclura pomifera), dai caratteristici grandi frutti verdastri non commestibili, e a una quercia rossa, crescono un cipresso calvo (diametro 60 cm) e un’altra farnia (diametro 73 cm).
Un’ultima grande farnia (diametro 87 cm) si trova contro il muro che separa il giardino dalla strada.
Testimonianza delle alberature ornamentali che probabilmente ornavano il giardino romantico è un grande esemplare di spino di Giuda che campeggia a margine del prato sul lato della chiesa. La presenza di più esemplari di questa specie originaria del Nord America è riportata in alcuni documenti del 1874 in possesso dei proprietari. Uno spino di Giuda secolare è caduto negli anni ’70 del secolo scorso e un altro nell’inverno 2011. Anche l’ultimo esemplare rimasto mostra purtroppo i segni dell’età, con il grande fusto (un metro di diametro) affetto da carie del legno che hanno ormai prodotto evidenti cavità.
Nella fascia prossima al muro meridionale compaiono altri tre tigli (il maggiore con diametro di 75 cm), un alto acero campestre e qualche altra vecchia alberatura che in questa porzione di campagna piacentina offrono rifugio al picchio verde e ad altri uccelli diurni e notturni.
La singolarità e gradevolezza del luogo emerge anche negli spazi destinati alle collezioni, ad esempio tra le mura e il fossato, dove si trova la raccolta di uve antiche (termarina, moradella dell’oltre Po pavese, duraguzza piacentina, lisorae altre) allevate e in parte recuperate direttamente dalla proprietà.
Particolarità:
La rassegna "Frutti antichi", giunta alla XVI edizione, si svolge in un fine settimana di ottobre e raccoglie numerosi espositori, non soltanto locali, di differenti settori (produttori biologici e alimentari, vivaisti, artigiani artistici, operatori del verde, ecc.). Vi si ritrovano antiche varietà di mele, uve e ortaggi, insieme ai frutti dimenticati della tradizione piacentina. Durante le giornate si svolgono incontri, conversazioni, degustazioni e scambi di materiale vegetale e sono presenti punti di ristoro e spazi per i bambini (per informazioni: www.fruttiantichi.net).
Tipo:
villa
Particolarità:
Sulla strada che da Pontenure conduce a Paderna, prima di Valconasso, spicca un lungo doppio filare di tigli, che fiancheggia la strada di accesso a Villa Bellotta, un edificio signorile circondato da un parco, che oggi ospita il Centro Pastorale La Bellotta, gestito dall’Opera Diocesana per la Preservazione della Fede di Piacenza. La villa, della fine del ’700, venne ristrutturata in stile veneziano nel 1915 dai proprietari di allora, la famiglia Raggio. La tenuta era dedita all’allevamento dei cavalli e gli edifici trasformati in abitazioni che, più avanti, fiancheggiano la strada erano in precedenza le scuderie della villa.
L. n. 1089/1939
Pontenure (PC)