volume "I Carmi di Catullo"
carta/ litografia
sec. XX (1945 - 1945)
Sfogliando l'opera si riscontra la compiuta corrispondenza tra arte visiva e arte letteraria: il linguaggio di De Pisis ha raggiunto l'ideale sintesi per accompagnare e allo stesso tempo legarsi e fondersi con lo scritto.
L'esito felice è stato però preceduto da una lunga e difficile gestazione dovuta alle difficoltà tecniche, ad esempio il formato delle tavole, e ai tempi stretti. De Pisis riesce in ogni a caso a portare a termine l'impresa e a congedare diciassette litografie caratterizzate da un segno vibrante di “altissima liricità” (Guidi in De Pisis a Ferrara, p. 67). L'ambientazione è appena suggerita, il tratteggio libero e veloce definisce le figure per corrispondere musicalmente la matrice alessandrina della poesia romana. “Più che illustrare le singole poesie, sebbene qua e là a qualcuna di esse si riferiscano, commentano il mondo poetico di Catullo, con grazia e penetrazione mai raggiunte dal De Pisis in altre illustrazioni” (Malabotta 1969, p. 78).
La quarta litografia del presente volume, proveniente dalla Collezione Malabotta, è stata acquerellata dall'artista e reca in basso a destra, la scritta a matita: "acquerellata dall'autore".
Provenienza: Alessandro Cutolo; Libreria Antiquaria Prandi, Reggio Emilia.
Donazione Franca Fenga Malabotta, 1996, formalizzata tramite delibera di Giunta Municipale 19294 del 6/06/1997 (cfr. Archivio GAMC).