Le processioni di Giustiniano e di Teodora con i loro seguiti vengono interpretate come “oblatio Augusti et Augustae”, ossia l'offerta del calice e della patena fatta dalla coppia imperiale alla chiesa in occasione della consacrazione di S. Vitale (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 246; RIZZARDI 1988, Paradigmi ideologici ed estetici, pp. 39-45; Clementina Rizzardi in VENEZIA E BISANZIO 2005, pp. 245-247) oppure come offerta eucaristica della coppia imperiale fatta durante la celebrazione della Messa, secondo Eva Tea e Andrè Grabar (LA BASILICA DI SAN VITALE 1997, p. 207). Si tratta comunque dell’omaggio degli Imperatori a Cristo Cosmocrator, rappresentato nel catino absidale verso il quale si dirigono, da cui trae origine il loro potere (LA BASILICA DI SAN VITALE 1997, pp. 207, 211). Il personaggio all'estrema sinistra, raffigurato nell'atto di spostare la tenda per lasciar passare la sovrana, è interpretato come ostiario (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 257).Le due dame alla sinistra di Teodora sono identificate come Antonina e Giovannina, moglie e figlia di Belisario (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 259; DEICHMANN 1974, Ravenna Haupstadt des spätantiken, p. 181-185). L'ambiente in cui si svolge la scena viene interpretato come il nartece a forcipe di S. Vitale (CECCHELLI 1950, Le imagines imperiali di S. Vitale, p. 12) o come sala del trono del Palazzo, in cui la nicchia rappresenta il coronamento del trono stesso (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 258). Il nimbo d'oro rappresenta il potere ricevuto da Dio (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 256). L'idea di subordinazione dei sovrani rispetto a Cristo, è sottolineata dalla posizione ribassata dei due pannelli rispetto alla conca absidale, secondo una logica tipicamente bizantina che tende a collocare nelle parti più basse dell'edificio le immagini di carattere terreno e storico (PASI 2006, Ravenna, San Vitale, p. 16).
decorazione musiva parietale di S. Vitale, Teodora e il suo seguito
Le processioni di Giustiniano e di Teodora con i loro seguiti vengono interpretate come “oblatio Augusti et Augustae”, ossia l'offerta del calice e della patena fatta dalla coppia imperiale alla chiesa in occasione della consacrazione di S. Vitale (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 246; RIZZARDI 1988, Paradigmi ideologici ed estetici, pp. 39-45; Clementina Rizzardi in VENEZIA E BISANZIO 2005, pp. 245-247) oppure come offerta eucaristica della coppia imperiale fatta durante la celebrazione della Messa, secondo Eva Tea e Andrè Grabar (LA BASILICA DI SAN VITALE 1997, p. 207). Si tratta comunque dell’omaggio degli Imperatori a Cristo Cosmocrator, rappresentato nel catino absidale verso il quale si dirigono, da cui trae origine il loro potere (LA BASILICA DI SAN VITALE 1997, pp. 207, 211). Il personaggio all'estrema sinistra, raffigurato nell'atto di spostare la tenda per lasciar passare la sovrana, è interpretato come ostiario (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 257).Le due dame alla sinistra di Teodora sono identificate come Antonina e Giovannina, moglie e figlia di Belisario (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 259; DEICHMANN 1974, Ravenna Haupstadt des spätantiken, p. 181-185). L'ambiente in cui si svolge la scena viene interpretato come il nartece a forcipe di S. Vitale (CECCHELLI 1950, Le imagines imperiali di S. Vitale, p. 12) o come sala del trono del Palazzo, in cui la nicchia rappresenta il coronamento del trono stesso (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 258). Il nimbo d'oro rappresenta il potere ricevuto da Dio (BOVINI 1970, Edifici di culto d'età teodoriciana, p. 256). L'idea di subordinazione dei sovrani rispetto a Cristo, è sottolineata dalla posizione ribassata dei due pannelli rispetto alla conca absidale, secondo una logica tipicamente bizantina che tende a collocare nelle parti più basse dell'edificio le immagini di carattere terreno e storico (PASI 2006, Ravenna, San Vitale, p. 16).