AnnoII sec. d.C.
EpocaAlto Imperiale
NoteCIL XI, 126 trovato a Ravenna. Perduto.
TraduzioneAll’eccezionale coniuge Flavia Salutare, figlia di Quinto, Lucio Publicio Italico, decurione decorato, anche per sé pose da vivo; egli al collegio dei fabbri della città di Ravenna da vivo diede trentamila sesterzi, dalla rendita dei quali ogni anno dai decurioni del collegio dei fabbri della città di Ravenna nel tempio di Nettuno, che lui stesso ha innalzato, nel giorno dei Neptunalia (23 luglio) sono da suddividere tra i presenti in donativi due denari a testa, e ai ventotto decurioni sono da dare centocinquanta denari per ciascuno ogni anno, cosicché da quella somma siano soliti adornare con rose per venticinque denari la cassa dei figli di Publicio, Flaviano e Italico e la cassa nella quale è deposta Flavia Salutare, sua moglie, e offrire sacrifici per dodici denari e mezzo e col resto banchettare sacralmente in quel luogo; per la qual liberalità il collegio dei fabbri della città di Ravenna decretò attraverso i sovrintendenti tra i benemeriti ogni anno di depositare rose per venticinque denarii e di celebrare un sacrificio per dodici denari e mezzo ai suddetti Publicii e a Flavia Salutare sua moglie.
NoteEra un sarcofago voluto da un eminente decurione ravennate.
NomeAssorati G.