Titolo operaEpistula ad Parthenium
Anno544 d.C.
Periodoetà di Giustiniano
EpocaTarda Antichità
Noteed.: M. Pierpaoli (a cura di), Vita e personaggi di Ravenna antica, Ravenna 1984, p. 176 (trad. del curatore).
Testo originaleHas ego divitias avidus contingere linguae, / qua velut unda Tagi, tu pretiose, fluis, / his quoniam laribus tenebamur in urbe Ravennae, / hospes hians aderam nocte dieque tibi. / Quos mihi tu libros, quae nomina docta sonabas! / Quanta simul repetens codicis instar eras! / Caesaris hostorias ibi primum te duce legi, / quas ut ephemeridas condidit ipse sibi. / Cantabas placido dulcique lepore poetas / in quibus ars fallax, pompa superba fuit.
TraduzioneE io, avido di toccare i tesori di una tale eloquenza, / per la quale la tua parola preziosamente scorre come la corrente del Tago, / dal momento che abitavo a Ravenna, in tale casa, come ospite, / anelante, ti stavo vicino notte e giorno. / Quali libri mi leggevi! Quali nomi dottamente facevi risuonare! / Quante cose ad un tempo sapevi considerare! / Sembravi un codice. Lì, sotto la tua guida, per la prima volta lessi le storie di Cesare, / che egli scrisse per sé come diario. / Placidamente cantando leggevi con dolce eleganza i poeti, / nei quali era arte ingannevole, ma splendido stile.
NomeAssorati G.
NomeParisini S.
Progetto ROMIT