Sulphur Museo Storico Minerario
Via Montecchio, 20 (c/o cantiere Certino)
Novafeltria
[lòma/lumma]

strumenti e accessori
ottone fusione/ forgiatura/ saldatura
ferro laminatura/ piegatura/ saldatura/ rivettatura
cm 12 (a) 5,5 (d)
altezza con gancio 32 cm
sec. XX prima metà
n. 00000048
La lampada è costituita da due cilindri metallici che fungono da serbatoi per il carburo di calcio (inferiore) e per l'acqua (superiore). I due serbatoi sono collegati tra loro mediante attacco a vite. L'erogazione dell'acetilene avviene tramite un beccuccio. Dietro il beccuccio è applicata una parabola riflettente a cono, che permette di dare una direzionalità e concentrare il cono di luce. La regolazione dell'acqua avviene tramite una valvola a spillo, posta sulla sommità del serbatoio superiore. La lampada è provvista di un manico per poterla trasportare.


usato per illuminare
Le lampade ad acetilene funzionano grazie alla reazione che produce gas acetilene quando il carburo di calcio entra in contatto con l'acqua. La lampada è quindi composta da un serbatoio contenente sassi di carburo, in cui precipita acqua dal serbatoio superiore. Il gas che si sviluppa arriva ad un ugello in ceramica dove si produce la fiamma illuminante.
La lampada ad acetilene è un dispositivo illuminante portabile a fiamma libera, utilizzato pertanto nelle miniere prive di grisou. Il potere illuminante della lampada dipende dal foro del beccuccio da cui dipende quindi anche il consumo orario in litri di gas, e la conseguente autonomia. Un beccuccio medio permette otto ore d'autonomia con circa 300 grammi di carburo.