Musei di Arte Antica - Palazzo Bonacossi
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Storia dell'edificio
Palazzo Bonacossi venne costruito nel 1469 e concesso da Borso d'Este a Diotisalvi Nerone, esiliato da Firenze. Il progetto dell'edificio prevedeva una struttura ad un piano con al centro una torre, nella quale il soffitto in legno venne decorato con lo stemma della famiglia Nerone e le raffigurazione delle imprese di Borso, tuttora conservate. In seguito, il Palazzo divenne di proprietà degli Este e Gurone d'Este commissionò, nel 1533, dei lavori di ampliamento. Fece, infatti, costruire un nuovo piano e realizzare un cortile all'interno, su un disegno di Girolamo da Carpi. Nel 1572, Francesco d'Este fece creare la Loggia del Cenacolo, in modo che il Palazzo diventasse un elemento di congiunzione tra Palazzo Schifanoia e la Palazzina di sua figlia Marfisa d'Este. Alla morte di Marfisa, l'intero complesso divenne, nel 1609, di proprietà di Vittoria Cybo e in seguito, nel 1643, del conte Borso Bonacossi. Egli fece decorare, in alcune stanze, i soffitti in legno a cassettoni con geometrie e ornamenti barocchi, che sono stati scoperti in seguito a lavori di restauro. Gli stucchi rappresentano l’elemento artistico di maggiore pregio presente a Bonacossi, in particolare quelli che caratterizzano il piano nobile, dove intercalati a sobri brani pittori di gusto neoclassico, troviamo raffinati bassorilievi in stucco di alta fattura, pervenuteci in gran parte integri. Nel 1911 l'edificio venne acquistato dal Comune di Ferrara e sottoposto a lavori di recupero delle sale, che negli ultimi anni erano state lasciate in una condizione di degrado. A restituire l'antico splendore al Palazzo venne chiamato Augusto Pagliarini, che realizzò, inoltre, le decorazioni dello scalone d'onore. Dal 1940 divenne, prima, luogo per accogliere le famiglie povere, poi venne adibito a magazzino, infine venne recuperato dall'Amministrazione Comunale e incluso nel Polo dei Musei Civici di Arte Antica. Gli uffici e i servizi della Direzione dei Musei d’Arte Antica si sono qui trasferiti nel mese di giugno del 2000.
Pubblicazioni e Cataloghi
Bonatti E., Gulinelli M.T. (a cura di), Museo Riminaldi / Comune di Ferrara, Musei Civici di arte antica, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2006.
Comune di Ferrara, Musei di Arte Antica (a cura di), Civiche memorie: il Museo Riminaldi: guida, Musei Civici di Arte Antica, 2004.
Visser Travagli A.M., Riapre palazzo Bonacossi, Ferrara, Fondazione Cassa di risparmio di Ferrara, 2000.
Comune di Ferrara, Musei di Arte Antica (a cura di), Civiche memorie: il Museo Riminaldi: guida, Musei Civici di Arte Antica, 2004.
Visser Travagli A.M., Riapre palazzo Bonacossi, Ferrara, Fondazione Cassa di risparmio di Ferrara, 2000.
Via Cisterna del Follo, 5
Ferrara (FE)
Ferrara (FE)
Tel: 0532 232 933
Arte
Casa-museo/dimora storica
Casa-museo/dimora storica
Costruito nel 1469 e arricchito nel corso dei secoli da preziose decorazioni, Palazzo Bonacossi è stato oggetto di un progetto di recupero e di musealizzazione, includendo il complesso nel sistema dei Musei Civici di Arte Antica, la cui stesa Direzione è stata qui trasferita. Accanto ai servizi per il pubblico, come la Fototeca e la Biblioteca specialistica di archeologia e arte, il Palazzo vuole offrire un percorso espositivo che dia visibilità al consistente patrimonio storico e artistico conservato presso i depositi dei musei, perciò ancora poco conosciuto.
Dopo un lungo progetto restauro e riqualificazione, Palazzo Bonacossi viene inserito dall'Amministrazione Comunale nel percorso museale della città, come parte del sistema dei Musei Civici di Arte Antica. In questo modo viene data omogeneità di destinazione d'uso, creando un'organica articolazione museale, a questo comparto formato da Palazzo Bonacossi, Palazzina Marfisa e Schifanoia, complessi tra loro adiacenti, la comunicazione tra i quali, ai tempi di Francesco D'Este, avveniva attraverso i giardini con percorsi immersi nel verde. Il progetto di musealizzazione degli spazi di Palazzo Bonacossi vede un primo esempio nell’allestimento dedicato alla preziosa collezione Riminaldi, che rappresenta uno dei nuclei più significativi dei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara. Questa è costituita dalla raccolta di opere d'arte di varia natura, per lo più dipinti, ma anche sculture, mosaici, soprammobili e libri, donata dal cardinale Giovanni Maria Riminaldi durante il suo cardinalato a Roma nel tardo XVIII secolo.
Built in 1469, over the course of the centuries Palazzo Bonaccosi was enhanced by valuable decorations. After restoration, it was turned into a museum belonging to the Civic Museums of Ancient Art network, whose headquarters are located here. Along with visitor services, such as a photo archive and a specialized library focusing on archaeology and art, Palazzo Bonaccorsi also features exhibitions that highlight the extensive historic and art collections held in the museums’ deposits, which remain little known.
After lengthy restoration and renovation efforts, the municipal administration added Palazzo Bonacossi to the city’s museums, as part of the Civic Museums of Ancient Art network. This step made it possible to turn the adjacent estates of Palazzo Bonaccosi, Palazzina Marfisa, and Palazzo Schifanoia – which at the time of Francesco D’Este were linked to each other by lush garden paths - into a single museum compound. The project to turn Palazzo Bonacossi into a museum began with the exhibits dedicated to the valuable Riminaldi collection, one of the Ferrara Civic Museums of Ancient Art’s most important collections. It comprises works of art of various types, mostly paintings, but also including sculptures, mosaics, ornaments, and books donated by Cardinal Giovanni Maria Riminaldi during his cardinalate in Rome in the late 18th century.
Dove si trova
ultima modifica:
24/11/2023
type:m
148420
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