Centro Culturale "Carlo Venturini"
Viale Zaganelli, 2
Massa Lombarda (RA)
Torchi Angelo
1856/ 1915
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 70 (la) 86 (a)
secc. XIX/ XX (1896 - 1915)
n. 08315
L'opera rappresenta un vecchio con una lunga barba bianca vestito con cappello e mantello mentre regge con una mano un lembo del soprabito per proteggersi dal freddo.

Sempre ricordato come “vecchio con la barba lunga”, non si ha mai avuto notizia dell’identità del ritrattato. Forse la tela appartiene all’ultimo periodo della produzione di Angelo Torchi tra il 1896 e il 1915 quando la sua pennellata “sfatta” ha toni molto caldi “violetto sfumato, rosso e blu”, come ipotizza Tabanelli, dando vita ad atmosfere malinconiche. Tabanelli sottolinea in quest’opera, la distanza rispetto alla produzione precedente, ma il perdurare dello spirito “macchiaiolo” della scuola fiorentina, nell’attenzione al momento fuggevole.
L’opera fu esposta alla XI edizione della Biennale di Venezia nel 1914 (n. catalogo 331) quando ancora il maestro Torchi era in vita. La tela fu donata dallo stesso autore al Museo Carlo Venturini di Massa Lombarda in data imprecisata, come ricorda Tabanelli. Entra a fare parte delle Collezioni Comunali dopo il 1924 perché non viene ricordata negli inventari di quell’anno, ma certamente prima del 1958 perché è segnalata tra le tele che dalla sede municipale vengono collocate ad ornamento della Biblioteca Civica. Ancora nel 1968 è ubicata nella Biblioteca Comunale. Dalla Biblioteca viene trasferita entro il 1990, anno di inaugurazione della sede del Museo Venturini. Dal 2007 è collocata presso il Centro Culturale.
Un piccolo nucleo di opere all’interno del museo, ricorda la figura del pittore massese Angelo Torchi (Massa Lombarda, 1856-1815). Nella compilazione delle schede ci si è avvalsi delle ricerche di Alberto Tabanelli che nel 1990 ha redatto (con Piero Dini che ha approfondito aspetti del particolare periodo storico di Torchi), il primo catalogo delle opere di Torchi e al quale si rimanda per l’analisi della figura del pittore massese.
Di Angelo Torchi, il museo possiede ad oggi, sei opere:
quattro dipinti ad olio Autoritratto (nctn 00000106), Ortolane (nctn 00000107), Ritratto di donna (nctn 00000111) Ritratto di vecchio (analizzato nella presente scheda), e due disegni su carta: Veduta della via del mercato a Firenze (nctn 00000108) e Massa antica che scompare (nctn 00000110). Troppo poche per poter ricordare ed illustrare in maniera adeguata a Massa Lombarda il percorso artistico di un’importante figura del panorama artistico italiano di fine Ottocento. Infatti le opere si scalano dal 1880 circa alla sua morte ma con un lasso di tempo — dalla fine degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta — purtroppo assente di testimonianze.
Angelo Torchi aveva saputo conquistarsi uno spazio personale all’interno della società artistica fiorentina e nella corrente macchiaiola e già a metà degli anni Ottanta dell’Ottocento era un pittore noto e stimato. Dalla critica oggi è ricordato per il suo linguaggio con inflessioni toscane ma anche per lo spirito evocatore della natura nei suoi studi dal vero della campagna toscana e rornagnola (Dini Tabanelli, 1990, pp. 13-14).
La prima opera acquisita della collezione comunale è Ortolane donata alla municipalità dallo stesso autore in data imprecisata ma certamente prima della morte avvenuta a Firenze nel 1915. La tela doveva essere particolarmente cara all’artista perché fu una delle tre opere di Torchi che partecipò all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, prima di morire. Torchi donò anche Ritratto di vecchio esposto alla Biennale di Venezia nel 1914, ultima apparizione dell’artista vivente. Il Ritratto non fu donato al Comune, ma al Museo Venturini: con questo gesto Torchi confermava i propositi del concittadino Venturini, riconoscendo al “Bazar”, peculiarità — oltre che di raccolta scientifica — di Pinacoteca. Nel 1943 entra invece il disegno con Massa antica che scompare, dono di Filippo Rangoni subito dopo essere stato esposto alla mostra postuma di Angelo Torchi organizzata dal circolo artistico a Bologna.
In data imprecisata (ma prima del 1948 quando ne fanno menzione gli inventari comunali) entrano nella collezione comunale due opere, probabilmente entrambe donate da Emma Torchi, sorella minore di Angelo che morì nel 1944: il pastello con la Veduta della Via del mercato a Firenze e la tela con Ritratto di donna.
Ultima opera ad entrare nelle collezioni è l’Autoritratto giovanile che risulta acquisito tra il 1958 e il 1968. Quest’opera è particolarmente preziosa per la città di Massa in quanto conserva le sembianze giovanili dell’artista massese. E’ una tela molto poco conosciuta ma di notevole interesse se pensiamo che il pittore sta conoscendo in questi ultimi anni, parallelamente alla storia dell’Ottocento italiano, una piena valorizzazione del suo operato.