Albornoz: La Reconquista della Romagna

Vicario generale e legato in Italia del papa ‘avignonese’ Innocenzo VI dal 1353, il cardinale Gil de Albornoz fu l’artefice politico e militare della riconquista all’autorità papale – riconosciuta dall’imperatore nel 1279 – dei domini pontifici in territorio italiano da tempo preda dell’anarchia signorile.

Riconquistato rapidamente il settore del patrimonio ecclesiastico localizzato nel centro Italia, nelle Marche e in Romagna l’Albornoz dovette fronteggiare una duplice sfida: quella che scaturiva dai crescenti interessi dei poteri ‘stranieri’ (i Visconti, Firenze, Perugia), che qui si intrecciava alla bellicosa opposizione di potenti famiglie detentrici dei vicariati locali

Malatesta, Montefeltro e da Polenta furono tutti sottomessi nel 1355, mentre la pervicace resistenza dei Manfredi a Faenza e degli Ordelaffi a Forlì indusse il cardinale a lanciare nel 1355-56 una vera crociata, conclusa solo nel 1359. L’anno successivo anche Bologna, contesa fino all’ultimo dai Visconti, passava sotto il pieno dominio della Chiesa, consentendo il ritorno del papa a Roma nel 1367.

All’azione militare Albornoz accompagnò le ‘Costituzioni egidiane’ – che istituirono tra le altre la Provincia Romandiolae – e la ‘politica delle rocche’, la progressiva fortificazione del territorio tra la Romagna (a Forlì, Forlimpopoli, Cesena, Bertinoro), le Marche, l’Umbria e il Lazio. 


Per saperne di più:

Duprè Theseider E, Albornoz Egidio de, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, 1960